È trascorso un anno da quando il comune di San Pietro Vernotico, espletato l’iter burocratico e legislativo, con delibera di giunta, ha approvato le nuove re-intitolazioni delle già vie Capo d’Istria e Cagliari rispettivamente in “via Don Vincenzo Marzo, parroco” e “via Giuseppe Zander, architetto”.
Dopo questo tempo di attesa, finalmente è giunto il giorno della cerimonia ufficiale di dedicazione che avverrà sabato 28 settembre alle 17 presso la parrocchia Santi Angeli Custodi alla presenza dell’arcivescovo mons. Michele Seccia, di Pietro Zander, figlio dell’architetto, attuale responsabile della Necropoli Vaticana e delle autorità civili e militari locali.
La dedicazione di queste due strade rientra nel desiderio commemorativo del parroco don Vincenzo Martella e del Consiglio pastorale parrocchiale che hanno ritenuto opportuno rendere lode alla memoria storica e affettiva di queste due figure emblematiche per la chiesa parrocchiale dei Santi Angeli Custodi: il primo parroco che ha contribuito alla nascita e servito la Comunità per 44 anni e l’architetto progettista del tempio sacro.
Racchiudere in poche righe il ritratto biografico di don Vincenzo Marzo e Giuseppe Zander è un compito arduo. Entrambi poco più che trentenni, nel 1957, contribuiscono ad “edificare”, ognuno con le proprie capacità, sia la splendida chiesa interamente in carparo, sia “le pietre vive”, fondate nella pietra angolare che è Cristo, per costruire insieme quell’ “edificio spirituale” così come descritto dall’apostolo Pietro nella sua lettera. (Cfr. 1 Pt 2,4-10).
Don Vincenzo Marzo (1921-2001), per 44 anni è stato un vero pastore che ha guidato la comunità dei Santi Angeli Custodi con l’amore di un padre che ama tutti i suoi figli e, citando la Parabola evangelica, non ha disdegnato la “pecora smarrita” che si allontanava dall’ovile, ma con pazienza e lungimiranza riusciva a “ritrovarla” e a riportarla a casa.
Riecheggiano nella memoria di chi l’ha conosciuto i suoi moniti accesi, pregnanti di verità e saggezza evangelica che, dal pulpito della Chiesa non risparmiavano nessuno, così come le confessioni e direzioni spirituali che, attraverso la dolcezza e la profondità dei consigli profusi, indicavano l’incipit di una vita nuova e rinnovata dall'amore e dalla grazia di Dio.
L’architetto romano Giuseppe Zander (1920-1990) dalla figura umile e premurosa oltre all’attività professionale laica, si è dedicato all’architettura religiosa progettando, in tutta Italia molte chiese, coniugando la tradizione passata con il rinnovamento artistico, perfettamente inserite nei diversi contesti urbani e territoriali e soprattutto pensate per agevolare lo svolgimento delle funzioni liturgiche.
Nella progettazione degli edifici di culto Giuseppe Zander ha attuato una vasta sperimentazione tipologica senza tuttavia privilegiare modelli determinati. All’impianto basilicale a più navate ha preferito la pianta longitudinale a navata unica e ha adottato spesso la pianta a simmetria centrale. Precorrendo i principi liturgici sanciti dal Concilio Vaticano II, si è preoccupato di garantire la piena visibilità dell’altare.
Un’altra pagina indelebile sarà scritta nella parrocchia e nella comunità di San Pietro Vernotico: la storia di due uomini che, nella diversità delle proprie opere professionali e spirituali hanno guidato e trasmesso una grande missione; recare, cioè tutti i fedeli dei Santi Angeli Custodi nel cuore della Chiesa e la Chiesa nel cuore dei parrocchiani sampietrani, dal 1957 fino ai nostri giorni.