L’anno scorso, a causa dell’epidemia, non è stato possibile; quest’anno invece si svolgerà, come sempre da anni, a partire da giovedì 29 aprile, la Novena alla Vergine del Rosario di Pompei.
Per la prima volta la Novena non si svolgerà nella chiesa di San Pietro Apostolo, ma nella chiesa madre di San Pietro Vernotico per garantire le distanze di sicurezza e poter permettere a tutti i fedeli che lo vorranno di partecipare nel rispetto delle norme vigenti.
Ogni giorno alle ore 18 sarà recitato il santo rosario, al termine del quale Padre Luca Fracasso, passionista, presiederà la novena e celebrerà la santa messa; nei giorni 4, 5 e 6 maggio la recita del rosario sarà preceduta dall’adorazione del SS. Sacramento.
Sabato 8 maggio, festa della Madonna del Rosario di Pompei, alle ore 10 ci sarà il rosario meditato, alle 11 la santa messa solenne ed al termine la supplica alla Madonna, trasmesse anche in diretta streaming sulla pagina Facebook di Portalecce e della parrocchia matrice Maria SS. Assunta. Nel pomeriggio alle 18 ci sarà la recita del rosario meditato e alle 18.30 verrà celebrata la santa messa solenne; al termine verranno benedette le rose.
Ad occuparsi dei preparativi sono, insieme al parroco don Benedetto Strumiello, i membri dalla Pia unione Beata Vergine del Rosario di Pompei sorta a San Pietro Vernotico nel 1914 con “lo scopo di promuovere la devozione alla Madonna di Pompei e di mantenere decorosamente il culto”. La devozione dei cittadini di San Pietro Vernotico alla Vergine del Santo Rosario di Pompei ha infatti origini remote e non si è mai assopita, al contrario è rimasta sempre viva nei cuori dei fedeli che attendono e vivono con emozione la santa messa che, in tempi no covid, si è sempre svolta sul sagrato della chiesa di San Pietro al termine della processione per le vie del paese culminando con la benedizione delle rose e con una pioggia di petali che i fedeli, nei giorni precedenti, avevano raccolto.
Quest’anno Papa Francesco ha voluto che il mese di maggio, da sempre dedicato alla Madonna, fosse un mese di preghiera continua mediante la recita quotidiana del mosario per invocare la fine della pandemia. Il Santo Rosario è una delle preghiere più semplici e belle attraverso la quale meditare i misteri della luce, della gioia, del dolore e della gloria di Gesù e Maria; uno strumento potente che la stessa Madonna nel corso della storia e durante le varie apparizioni ha sempre chiesto di utilizzare per chiedere la pace, la guarigione e la conversione dei cuori; il Rosario è la “catena dolce che ci rannoda a Dio”, la catena con la quale far salire in cielo le nostre preghiere e scendere sulla terra tutte le grazie per le quali chiediamo a Maria di intercedere presso il suo Figlio.
La devozione alla Vergine del Rosario di Pompei non ha confini; a contribuire in maniera esponenziale alla diffusione del culto del Santo Rosario ed alla devozione della Madonna, un ruolo importante lo ha avuto un nostro conterraneo: il Beato Bartolo Longo nato a Latiano l’11 febbraio del 1841 e fondatore del santuario di Pompei dedicato alla Vergine del Rosario. Una vita movimentata la sua: lasciò il suo paese per andare a Napoli a studiare giurisprudenza in un contesto in cui regnava uno spirito anticlericale al quale aderì; successivamente entrò a far parte attivamente di un movimento spiritista di tipo satanico del quale divenne un “sacerdote satanista”.
In un momento di sconforto e crisi morale e fisica si affidò alla direzione spirituale di Padre Alberto Radente dell’ordine dei Domenicani; fu in questa circostanza che si avvicinò al culto della Madonna del Rosario e alla preghiera ritrovando la serenità che aveva perduto.
Terminò gli studi di giurisprudenza, ma non esercitò la professione; si dedicò invece alle opere di carità e tornò a Napoli dove conobbe Ludovico di Casoria e Caterina Volpicelli (che sarebbero poi diventati santi) e la contessa Marianna Farnararo De Fusco con la quale si sposò.
La svolta avvenne nel 1872 quando iniziò a frequentare Pompei per gestire e curare i rapporti con coloro che occupavano le terre della contessa De Fusco; in queste circostanze si rese conto delle condizioni di povertà in cui versavano gli abitanti e fu proprio in una di queste visite che, passeggiando per le campagne, sentì una voce femminile che gli diceva: “Se propaghi il Rosario, sarai salvo!” seguite dal suono lontano della campana per l’Angelus. Fu allora che comprese meglio cosa fare: creare in quella valle abbandonata una “pia società” intitolata alla Madonna del Santo Rosario.
Negli anni successivi tornò più volte a Pompei con l’intenzione di diffondere il culto della Madonna del Rosario; per consentire ai fedeli di pregare davanti all’immagine della Madonna decise di acquistarne una. Il 13 novembre 1875 si recò così a Napoli ma incontrò Padre Radente, che gli suggerì di andare al Conservatorio del rosario di Portamedina e di chiedere a Suor Maria Concetta De Litala, a suo nome, un vecchio quadro del rosario che egli stesso le aveva affidato dieci anni prima.
Bartolo Longo nel vederlo non fu colpito da particolare entusiasmo, anzi era sul punto di rifiutare quel dono che alla fine accettò e che giunse a Pompei e fu consegnato al parroco della Parrocchia del SS. Salvatore. Il quadro fu sottoposto ad una serie di restauri che però non lo resero più gradevole di quanto non fosse; fu solo nel 1881 quando venne spostato in una cappella laterale del santuario in costruzione che l’immagine della Madonna inizio a cambiare diventando così bella da calamitare lo sguardo di coloro che davanti ad esso si fermavano a pregare.
Intanto il culto cresceva e il vescovo di Nola suggerì a Bartolo Longo di costruire una nuova Chiesa su di un terreno da lui stesso indicato. Bartolo Longo iniziò a chiedere e raccogliere soldi per la costruzione della Chiesa.
Il 13 febbraio 1876 il quadro fu esposto per la prima volta al pubblico; fu in quell’occasione che si verificò il primo di una lunga serie di miracoli: una dodicenne, Clorinda, giudicata inguaribile dal prof. Cardarelli, ebbe una completa guarigione. Da quel momento altri miracoli si susseguirono e da tutto il mondo giunsero offerte per erigere la nuova chiesa che fu consacrata nel 1891.
È anche a Bartolo Longo che si deve la composizione della supplica alla Beata Vergine del Rosario di Pompei che si recita l’8 maggio e la prima domenica di ottobre e che venne recitata per la prima volta il 14 ottobre 1883 insieme a ventimila fedeli giunti a Pompei.