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Proprio giovedì scorso, la Chiesa ha ricordato la memoria dei Santi Medici Cosimo e Damiano e la Puglia, li onora con una devozione straordinaria ricca di tradizioni, arte e simboli.

 

 

Sebbene in vita praticarono la loro attività da medici sotto l’impero di Diocleziano in Cilicia, nell’attuale Turchia, Cosimo e Damiano insieme ai tre fratelli Antimo, Euprepio e Leonzio, avevano origini arabe. Non vollero mai del denaro o beni dai loro pazienti e per questo, furono soprannominati Anargyroi/Anargiri ("senza argento" o "Santi non mercenari"). Proprio grazie a questo loro modo di operare, non solo curarono nel corpo e nello spirito tante persone, ma riuscirono a convertire alla fede cristiana, tanti religiosi pagani da loro accorsi.

Nella tradizione iconografica classica, infatti, oltre che con la palma del martirio, vengono rappresentati con strumenti medici o cofanetti contenenti delle medicine. In Puglia, siamo abituati alla famosissima immagine dei santi vestiti di rosso e di verde, iconografia diffusa a partire dalle antichissime statue che si venerano a Bitonto

Ma in realtà, sono davvero pochi i paesi che conservano un’immagine fedele a come sarebbero dovuti essere veramente i Santi Cosma e Damiano e tra questi, spiccano le statue venerate a Squinzano nella chiesa matrice: non più antiche toghe romane, calzoncini settecenteschi o vestiti rossi e verdi ma una pregiatissima “gellaba”, antico vestito usato dalle popolazioni arabe nel deserto, e sul capo compaiono due colorati turbanti. Così, Salvatore Sacquegna, illustre cartapestaio leccese, riprodusse i santi martiri e medici ribadendo la sua genialità artistica e la sua mai presente banalità. 

Ironia della sorte, proprio nella chiesa matrice di Squinzano, realizza un Sacro Cuore diverso da tutte le altre rappresentazioni: tunica bianca e mantello azzurro e ai suoi piedi, due angioletti reggono lo stemma della città di Squinzano.

Dunque, l’artista leccese, regala un tuffo nell’oriente in un piccolo angolo della chiesa Madre di Squinzano, piccolo angolo che da secoli, tanti fedeli devoti con il “circolo pro feste Santi Medici” hanno reso degno di spiritualità e preghiera festeggiando e onorando i grandissimi santi “anargiri”!

 

 

 

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