Festa patronale a Squinzano. Ieri, infatti, la comunità cittadina si è riunita nella fede e nella devozione per onorare il patrono San Nicola di Myra.
E anche quest’anno hanno partecipato numerosi all’appuntamento con la processione del 6 dicembre. Dopo la celebrazione solenne presieduta da Mons. Michele Seccia, i fuochi d’artificio hanno salutato l’uscita della statua dalla chiesa. Sul sagrato della matrice di cui è titolare lo stesso santo, l'arcivescovo ha messo l'anello episcopale al dito del simulacro, mentre il presidente del Circolo pro feste Michele Modesto lo ha rivestito della croce pettorale. Il sindaco Gianni Marra, infine, ha simbolicamente consegnato al protettore le chiavi della città.
Dopo questi gesti diventati ormai rituali a Squinzano si è sndata la processione aperta dagli Sbandieratori di Oria e seguita dalm piccolo concerto bandistico "Città di Squinzano".
San Nicola è ricordato per la sua ortodossia cattolica tanto che pare che, durante il Concilio di Nicea del 325, abbia schiaffeggiato Ario, fondatore dell’arianesimo. A conferma della sua fervente fede ci sono gli scritti di Andrea di Creta e Giovanni Damasceno. Un’altra caratteristica di San Nicola è la sua sollecitudine nell’aiutare i più deboli; la leggenda narra infatti che, ricco di famiglia, non esitò a donare a un uomo un’ingente somma di denaro in modo tale che potesse sposare onestamente le sue figlie evitando quindi che le avviasse alla prostituzione. Un’altra leggenda narra la resurrezione di tre bambini, ad opera del Santo, uccisi da un macellaio che voleva venderne le tenere carni; per questo è conosciuto anche come protettore dei bambini.
In Italia il culto di san Nicola è radicato in molte regioni. Per questo motivo, anche se nella chiesa cattolica la sua memoria liturgica è facoltativa, in Italia è stata resa obbligatoria a partire dal 2017, come indicato dal Cardinale Angelo Bagnasco nella lettera ai membri della Conferenza Episcopale Italiana nel 2016.