Il 17 luglio 2023 è stata una giornata intensa per i parrocchiani di Santa Maria del Popolo in Surbo. La santa Messa delle ore 19 è stata ricca di sentimenti: da un lato la tristezza per il saluto di suor Maria (Bolivia) e di suor Leiliane (Brasile), dall’altro la gioia per la prima presidenza di don Oscar (Venezuela).
Suor Leiliane e suor Maria sono dell’istituto Ravasco. Per volontà dell’arciprete, don Mattia Murra, la congregazione ha aperto una casa in parrocchia nell’agosto del 2021. Le suore sono state chiamate per essere corresponsabili della vita oratoriale. Una presenza bella e discreta per la comunità. Presenza condita dalla bellezza delle relazioni che sono chiamate a trasfigurarsi con la Grazia. L’obbedienza porta suor Maria e suor Leiliane a ritornare nella loro terra d’origine per servire lo stesso Cristo e la stessa Chiesa, seppur attraverso un’altra porzione di popolo di Dio. Le suore si son fatte volere bene, quindi possiamo immaginare il dispiacere provato all’annuncio del loro trasferimento. La comunità ha augurato alle suore di far risplendere il volto di Dio ovunque la Chiesa le mandi e le ha salutate con tanto affetto. Al termine della Messa, suor Maria e suor Leiliane, prendendo la parola hanno più volte sottolineato quanto si son sentite accolte e a casa loro. Ora si attendono le suore che prenderanno il loro posto, nella certezza che saranno accolte con tanto amore.
Don Oscar, 25 anni, è stato più volte “missionario” nella comunità di Santa Maria del Popolo che lo ha accompagnato per tutto il percorso vocazionale in Italia. Per ben sei anni ha vissuto a Surbo la Settimana Santa e anche il periodo estivo. Don Oscar sentiva S. Maria del Popolo come la sua parrocchia italiana e la comunità lo ha accompagnato proprio come un seminarista del posto. Poche settimane fa è stato nominato parroco e, prima di iniziare a tempo pieno il ministero di pastore, ha voluto raggiungere i surbini per celebrare solennemente con loro l’Eucaristia. Anche lui ha sottolineato di sentirsi a casa a Surbo. L’arciprete, don Mattia, dopo aver ascoltato le suore e il novello presbitero, si è detto orgoglioso della sua comunità e ha auspicato di continuare ad essere casa accogliente, famiglia di famiglie, luogo dove poter incontrare il Signore della Vita vera.