“Questa epidemia ci priva della santa messa ma non di Cristo vivo e vero!”: questo il messaggio che il giovane don Mattia Murra ha inviato alla comunità di Santa Maria del Popolo in Surbo dopo la conferma della sospensione delle messe sino al 3 aprile.
Sono giorni difficili quelli che l’Italia tutta sta vivendo e per tale ragione ognuno è chiamato a fare il possibile per fronteggiare l’emergenza e per evitare la diffusione del Covid-19.
“Le sante messe feriali e festive non saranno celebrate con il popolo di Dio. Accettiamo questo pesante digiuno e proviamo a far sì che durante questo periodo la comunione vada oltre l’incontro fisico”: così don Mattia Murra ha avvisato la sua comunità circa la decisione della Cei e della Conferenza episcopale pugliese di sospendere le celebrazioni di ogni genere.
“Se ciascuno di noi farà la sua parte attenendosi a quanto prescritto dalle varie ordinanze statali ed affidandosi alla fede ed alla misericordia di Dio, i tempi di recupero saranno certamente più celeri e torneremo presto a godere insieme della nostra quotidianità”.
L’invito del giovane parroco è quello di non lasciarsi sopraffare dalla paura e di pregare ancor più intensamente.
Per tale ragione in questo periodo vi sarà una costante esposizione eucaristica: l’ostensorio, però, è posto dinanzi all’ingresso della chiesa. Un luogo probabilmente insolito, ma certamente visibile a chiunque si trovi a passare per il centro storico di Surbo. Un messaggio di speranza in un periodo che ci sembra particolarmente buio.
Ogni sera, inoltre, la Santa Messa sarà trasmessa in diretta sul profilo Facebook della parrocchia.
Nell’invito alla responsabilità collettiva, don Mattia invita la sua comunità a restare vicino (anche solo telefonicamente) ai più fragili: gli anziani e gli ammalati.
Proprio per gli anziani che non possono contare sull’aiuto di nessuno, perché soli, il parroco e alcuni volontari si sono offerti di portare loro la spesa e qualsiasi altro materiale di cui necessitano.