Cosa è un cammino? Guardando sul dizionario sicuramente si può trovare una spiegazione ma, a mio parere, non è la risposta.

Durante i mesi bui, vissuti da tutti noi, mi ero promesso che appena ci fosse stata la possibilità di poter uscire e camminare lo avrei fatto e fatto per ore e giorni interi, e allora? La mia attenzione è caduta su un post di un amico che organizzava un gruppo per affrontare il Cammino del Salento, quale occasione migliore? ho aderito “senza se e ma...”.

Si è così formato un gruppo di persone che non si conoscevano, provenienti da vari paesi città e regioni, ognuno con i propri obiettivi e con uno zaino pieno di tante domande che avevano bisogno di una risposta. Un gruppo che sin da subito si è preso cura senza conoscersi, l'uno dell'altro che è riuscito a rompere la paura e la diffidenza iniziale che si è misurato, confrontato e adattato ai vari tipi di percorsi ma soprattutto ai vari stati fisici e psichici... Durante il percorso può accadere che ci siano dei piccoli fallimenti, delle piccole cadute, si cadeva da soli ma ci si è rialzati insieme.

Abbiamo avuto la fortuna di avere nel gruppo una persona speciale come don Tony Drazza, che è stato il nostro supporto spirituale, ha dato un senso al nostro " camminare"... Ci ha fatto capire come la grande vittoria, di questo cammino, non sia stata solo l'arrivo alla tappa finale ma "l'essersi schiodato dalla sedia", l'aver rinunciato alle  comodità, l'aver chiesto nel momento di difficoltà  perché "solo chiedendo si può rimanere in piedi". Durante il cammino la frase che abbiamo usato di più è stata "ragazzi riprendiamo", abbiamo ripreso il cammino, ma soprattutto, ci siamo resi conto che abbiamo ripreso in mano la nostra vita.  A don Tony e a tutto il gruppo auguro un buon cammino.