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Camposcuola: una parola composta che ha racchiuso un intero mondo per una settimana. Quando il nostro parroco don Mattia Murra ha proposto a noi giovani questa esperienza, non abbiamo avuto dubbi nel partecipare, convinti sin da subito che avremmo vissuto giorni indimenticabili.

 

 

 

L’obiettivo del campus era principalmente quello di avvicinare noi adolescenti a Gesù, ma anche imparare e sperimentare giorno dopo giorno, nelle quotidianità, parole come rispetto, condivisione, lealtà, serenità e felicità.

Abbiamo vissuto come una vera comunità e don Mattia ci ha insegnato, col sorriso e col divertimento, a sentire Gesù sempre accanto a noi.

È stato interessante approfondire tanti temi che assillano la nostra società: i pregiudizi (o come li abbiamo chiamati noi “fili”) che la realtà impone all’individuo, le pretese della “perfezione” a tutti i costi, la differenza tra libertà e libertinaggio… Ogni attimo vissuto insieme è stato oggetto di riflessione e insegnamento, il tutto in un’atmosfera di serenità e condivisione.

Ebbene sì, abbiamo condiviso un po’ tutto; a partire dalle pulizie e l’ordine nelle camere, fino ad arrivare ai profondi discorsi serali.

Ogni giornata, ogni esperienza, ogni attività, ha visto il gruppo giovanissimi lavorare tutti insieme con serenità ed entusiasmo, guidati dalla immensa grazia di Dio. E grazie al don, Padre Francesco (preziosissima presenza), le suore, gli educatori e le cuoche abbiamo imparato ad essere un vero e leale gruppo di amici, certi di potersi fidare l’uno dell’altro.

Ogni giorno è stato interessante e ricco di iniziative, ma l’emozione dell’ultima giornata vissuta insieme non potrà essere dimenticata da nessuno di noi, perché gli educatori, ponendoci delle semplici domande, sono riusciti, con naturalezza, a far emergere emozioni e sentimenti, di cui spesso, noi giovani, abbiamo quasi vergogna di parlare. Ci hanno chiesto di riflettere sull’esperienza del camposcuola, di ciò che ci saremmo portati dietro e di ciò che ci saremmo lasciati alle spalle.

Sono state tante le risposte: “Mi porto dietro il saper affrontare con serietà, insieme ad altre 45 persone, argomenti di piena attualità”; “Mi lascio dietro la timidezza che era in me”; “Ora ho più fiducia nel prossimo”.

La scelta di don Mattia di farci vivere questa esperienza è stata sicuramente vincente… Ci ha restituito quella serietà e felicità che l’era Covid violentemente ci ha portato via. Ora abbiamo la certezza che con la preghiera e il sostegno di Gesù i momenti belli tornano sempre!

 

 

 

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