Una serata di chiusura del mese missionario, quella di ieri a Torchiarolo, nonché vigilia di Tutti i Santi. Prima la celebrazione eucaristica presieduta da don Antonio De Nanni, affiancato dai diaconi Achille Giglio e Vinicio Russo, tutti e tre membri dell'equipe missionaria diocesana, quest'ultimo ne è il direttore, che ha tenuto l’omelia durante la messa, con una particolare attenzione sulla santità e la missionarietà.
Don Antonio ha sottolineato la bellezza di un'amicizia che dura da tantissimi anni, quella dei due diaconi, che lui reputa padri nel suo cammino e ministero, cresciuti insieme avendo condiviso anche diverse esperienze missionarie in varie parti del mondo, con una particolare formazione curata dai Padri Comboniani, tra cui Padre Alex Zanotelli e Padre Gianni Capaccioni. Ora entrambi, da amici e fratelli, sono diventati confratelli nel diaconato permanente: Achille da 30 anni, che compirà il prossimo 7 novembre e Vinicio da un anno e mezzo.
Subito dopo la celebrazione, la veglia missionaria animata dai giovani e dal gruppo missionario, con una particolare testimonianza del diacono Achille che ha raccontato la sua esperienza missionaria in Nicaragua, vissuta con Vinicio, dove ha trovato le risposte esistenziali di vita e di fede, mostrando la bellezza della chiesa in uscita che convinta di dare, in realtà riceve. L'amore del servizio alla Chiesa, la diaconia, è nata dalla terra, dal fango, dai sorrisi, dagli abbracci, dalla povertà, dalla Parola e dal Pane spezzato nelle missioni da loro vissute.
Dopo il momento dedicato alla Parola e alla testimonianza, si è passati al momento dello spezzare e condividere il pane che riconduce al banchetto a cui tutti siamo invitati e al quale dobbiamo invitare.
Torchiarolo è terra di missione - ha ribadito don Antonio, rivolgendosi ai giovani -, di periferia, che con il nostro impegno e amore diventa centro e cuore, grazie al nostro garantire la presenza di Cristo.
Qualche giorno fa ha ribadito che la grande generosità e attenzione del popolo torchiarolese alle missioni è dovuta al fatto che questo paese ha conosciuto e conosce la fame e la salvezza, perciò, si sente chiamato a restituire e condividere un amore donato e ricevuto.