Arrendersi così proprio non va. Con l'Inter si può perdere, ma non senza lottare.
Poi forse il risultato potrebbe essere anche bugiardo, ma la missione del Lecce di cercare di limitare i nerazzurri si è spenta dopo solo pochi minuti. Gli errori clamorosi di Guilbert e di Dorgu-Pierret, nel primo tempo, hanno messo subito la partita sul giusto binario per l'Inter. Non a caso, il migliore degli ospiti è stato Frattesi, il centrocampista meno utilizzato da Inzaghi, ma fondamentale nel dare il ricambio a Barella. Per il resto, l'Inter ha passeggiato, senza sprecare troppe energie ed è qui che iniziano i demeriti del Lecce, poco concentrato nelle uscite dal basso e nemmeno lontanamente pericoloso in attacco. Se l'unico tiro verso la porta nei primi 45' lo ha effettuato Dorgu, da terzino sinistro, ciò vuol dire che qualcosa non funziona là davanti. Krstovic si impegna, ma è troppo solo e non protegge palla. Pierret è impreciso, Guilbert fa il suo, ma l'errore del 5' è troppo letale nell'economia del match. Il Lecce ha giocato troppo aperto con un Helgason poco incline a difendere. La supremazia a centrocampo dei nerazzurri non è stata contrastata. Nella ripresa poi, al di là dei primi 10 minuti, il Lecce è crollato nella fiducia, nella stima e nel gioco. Fa rabbia vedere la squadra giocare senza grinta, e mollare troppo presto la gara. È vero che conta la prossima sfida salvezza al Tardini, ma così non si va da nessun lato. Giampaolo schierava la stessa formazione iniziale vista a Cagliari con Dorgu a difendere a sinistra, Gaby Jean e Baschirotto centrali e Guilbert a destra. A centrocampo, i due mediani erano Pierret e Coulibaly mentre Helgason era chiamato a offendere maggiormente. In attacco il tridente Morente, Krstovic e Pierotti. Di contro l'Inter di Simone Inzaghi giungeva affamata al Via del Mare, soprattutto in considerazione della vittoria del Napoli contro la Juve. Per non perdere contatto con la vetta, Inzaghi, faceva inizialmente riposare Barella e Di Marco, ma schierava dall'inizio Thuram e Lautaro.
Frattesi, Mkhitaryan e Zielinski erano i tre centrali di centrocampo, mentre sugli esterni agivano Dumfries e Darmian. Il piano di gara del match era fin da subito ben definito, con l'Inter alla ricerca del possesso del pallone, delle verticalizzazioni improvvise e dei cambi di gioco e il Lecce pronto a indossare l'elmetto per difendersi, ma anche libero di contrattaccare, spinto dall'entusiasmo del tifo giallorosso che stravinceva la disputa con pur nutriti tifosi ospiti. Prima dell'inizio del match, il presidente Sticchi Damiani premiava con una maglia celebrativa le 100 presenze con il Lecce di Baschirotto e Falcone. Ad arbitrare l'incontro Marinelli di Tivoli, puntuale nelle sue decisioni.
Veniamo ora alla gara.
Al 2' l'Inter protesta timidamente per una mano di Baschirotto, ma non c'è nulla. Il Lecce si rende gradevole nella circolazione del pallone, ma è un fuoco di paglia Krstovic si lascia spesso anticipare, Helgason cerca di aiutarlo centralmente. Al 5' è letale l'errore di Guilbert che stoppa il pallone per Thuram il quale dribbla Baschirotto e serve il pallone a Frattesi che insacca facilmente, mettendo in discesa la gara. I giallorossi reagiscono con Guilbert che ottiene un corner, sui cui sviluppi Baschirotto colpisce alto di testa. Al 16' Krstovic si invola su un recupero di Pierotti e viene steso dal limite. La punizione non sortisce effetto. L'Inter al 20' ha la chance per raddoppiare, ma Thuram si divora il gol da pochi passi dopo un rimpallo fortunato. Al 23' Lautaro serve Carlos Augusto ma è in offside. Un minuto dopo, ancora in contropiede, l'Inter segna ma nuovamente in fuorigioco. Il Lecce può così respirare ma deve essere più attento e concentrato sulle verticali. Al 29' Dorgu ci prova dal limite e il pallone sfiora il secondo palo. Al 38' arriva l'altra doccia fredda. Dorgu e Pierret perdono un altro pallone velenoso e Lautaro dal limite non perdona. Il tempo si chiude con un ultimo brivido per i salentini.
La ripresa inizia con l'ingresso di Ramadani per Coulibaly. Il Lecce ha una reazione di orgoglio e si butta in avanti con forza, ma difetta nelle misure e nelle verticalizzazioni. Di rimessa, Helgason viene servito da Dorgu ma calcia fuori. Al 9' Krstovic va vicino al gol con un bel tiro da fuori e pochi secondi dopo è Pierotti a calciare a lato. Nel miglior momento del Lecce però è l'Inter a triplicare al 12' con Dunfries su un tocco di tacco di Lautaro che ha fatto sbandare Baschirotto. Al 14' piove sul bagnato e il rigore è netto per i nerazzurri per fallo di Falcone. Taremi cala così il poker. Al 25' Krstovic serve Pierotti ma l'argentino viene murato in area. Al 34' Ramadani calcia nel sette ma il portiere nerazzurro ci arriva. Al 37' il Lecce va vicino al gol della bandiera su punizione, ma è anche sfortunato. Il finale è un copione già visto, ma il Lecce non può avere il tempo per leccarsi le ferite. Venerdì la sfida a Parma sarà fondamentale.