Si svolgeranno oggi nella chiesa madre di Trepuzzi, alle 16 i funerali di don Arcangelo Giordano. A presiederli l’arcivescovo Michele Seccia.
Da alcuni anni la presenza fisica di don Arcangelo Giordano nelle chiese di Trepuzzi era diventata rara a motivo della sua tarda età ma soprattutto per il lungo decorso della malattia che lo teneva spesso allettato, ma nelle ultime volte che compariva in pubblico si percepiva subito l’affetto che la comunità trepuzzina nutriva verso di lui.
“In questo primo anno e mezzo di parrocato - racconta don Luca Bisconti, parroco di Maria Santissima Assunta in Trepuzzi - ho avuto la possibilità di incontrare in maniera più costante don Arcangelo e quando chiedevo a lui di pregare per la comunità trepuzzina rispondeva «sempre, sempre». Quel sempre è il ricordo bello che porto con me di quella costanza, di quella fedeltà attraverso il dolore nell’offerta piena della vita al bene della Chiesa, per il bene della Chiesa”.
“Lo conoscevo già - prosegue il parroco della matrice - perché il presbitero trepuzzino era stato parroco per tre anni dei miei nonni a Monteroni di Lecce e il suo coinvolgimento, la sua capacità di attrarre i fedeli della comunità di Monteroni fu molto appassionante, infatti ho il ricordo dei miei nonni che erano particolarmente coinvolti, soprattutto la gioia di mio nonno nel partecipare all’Eucarestia celebrata da don Arcangelo”.
“Negli ultimi mesi - conclude don Luca - in cui la sua situazione a causa della malattia si stava aggravando, la relazione è stata semplice e cordiale, fondamentalmente fatta di preghiera reciproca e di accoglienza, con la possibilità di portare la comunione e tutte le volte era una testimonianza viva di una vita offerta anche nel dolore e nella sofferenza per il bene della Chiesa”.
Anche il primo cittadino di Trepuzzi, Giuseppe Maria Taurino, ha voluto ricordare don Arcangelo, raccontando come fosse “un vero padre per tutta la comunità. A lui mi legano tanti momenti emozionanti, uno su tutti, la costruzione della chiesa Santa Famiglia, in una periferia che aveva bisogno di trovare in quella sede un punto di riferimento. Ha vissuto quell’esperienza con la consapevolezza di dover portare una croce, quella di costruire in condizioni di difficoltà una chiesa in un quartiere difficile e complicato ma con la grande capacità di mettere insieme le istituzioni per realizzare quel grande sogno”. “In quel momento - prosegue il sindaco - l’ho apprezzato ancora di più come uomo e come sacerdote, per la sua determinazione, il suo coraggio e la sua capacità di stare con la gente”.
“Lo ricorderemo per questo - conclude Taurino - nutrendo per lui lo stesso affetto e lo stesso amore che egli ha donato nei tanti anni in cui è stato parroco a Trepuzzi, sempre presente nelle attività sociali e culturali, padre spirituale della sua amata Azione cattolica”.