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Nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria in corso, la comunità di Vernole ha condiviso un momento di devozione e fede legato al culto dei Santi Anna e Gioacchino, protettori del paese, ai quali si affidarono i fedeli del posto durante il sisma del 1833.

 

 

 

Anche quest’anno il comitato feste ha ritenuto di non procedere alla realizzazione del tradizionale falò evitando così possibili assembramenti, ma nel rispetto delle misure anti-contagio da Covid 19, molti fedeli hanno partecipato alla celebrazione che ieri sera l’arcivescovo Michele Seccia ha presieduto in chiesa madre insieme al parroco don Leonardo Giannone. Un momento di preghiera e riflessione, che alla vigilia della solennità ha dato occasione di valorizzare il vero significato di questa tradizione, come lo stesso celebrante ha evidenziato durante l’omelia: “Non si tratta di ricordare un episodio specifico, limitato alla tutela della comunità da parte dei Santi Anna e Gioacchino durante l’episodio del terremoto e in occasione di tante altre sofferenze. Ma dobbiamo pensare a cosa il Signore ci ha voluto dire salvaguardando il territorio in quella circostanza, rendendoci partecipi dell’ascolto della sua Parola e della partecipazione all’Eucarestia”

Al termine della messa, molte famiglie hanno esposto un cero fuori dalle proprie abitazioni, in segno di comunione e fraternità in questo periodo particolarmente difficile per tutti, mentre oggi, alle 18, il card. Salvatore De Giorgi presiederà la solenne celebrazione in Chiesa.

 

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