È tornata nella grande devozione della comunità di Acaya la solennità di San Paolo apostolo, protettore della città fortificata e titolare in questa terra di un culto molto antico.
Infatti, uno dei luoghi principali di questa tradizione è la chiesa dedicata proprio a San Paolo ubicata fuori dalle mura urbiche, nei pressi dell’antico pozzo che, nei secoli scorsi, ha rappresentato uno dei principali riferimenti per il tarantismo salentino. “Senza Paolo non avremmo mai imparato la legge del Signore, e senza legge regna il caos, e dove c’è caos non ci può essere salvezza” ha detto don Valentin Diac, parroco di Acaya, durante la celebrazione di ieri, proseguendo: “vogliamo chiedere a San Paolo ancora oggi, di riportarci alla legge che il Signore ci ha consegnato, perché attraverso essa possiamo scoprire Lui chi è, possiamo scoprire la buona notizia che è salvezza non solo per noi ma anche per coloro che guarderanno a noi e alla nostra vita”.
Al termine della messa vespertina si è svolta la processione con il simulacro di San Paolo Apostolo, il corteo ha avuto inizio dalla chiesa madre e si è concluso proprio presso la cappella dedicata al protettore, attraversando la porta monumentale che segna l’ingresso all’antico borgo della frazione di Vernole.