La costruzione della cappella dell’Incoronata a Vernole è legata al ritrovamento in loco di un’immagine della Madonna, dipinta su pietra.
Prima dell’attuale edificio, fu costruita una piccola cappella provvisoria dove si cominciò a celebrare la festa dell’Incoronata ogni terza domenica di maggio. Il rapido sviluppo del culto vernolese dell’Incoronata portò il vescovo dell’epoca, Fabrizio Pignatelli, a incaricare un sacerdote vernolese di raccogliere offerte e donazioni dei fedeli per l’edificazione di una cappella di maggiori dimensioni. La costruzione della nuova cappella sarebbe stata ultimata nel 1699.
La facciata e gli interni della cappella si distinguono per la semplicità delle forme e la proporzione degli elementi decorativi. Tra la fine del 1990 e l’inizio del 1991, in un periodo dell’anno, in cui il luogo era poco frequentato, la cappella è stata vittima di una serie di danni e furti ad opera di ignoti, favoriti da una scala interna che collega l’edificio con l’omonima cappellina sottostante. I saccheggiatori presero di mira anzitutto il bellissimo altare maggiore dedicato alla Vergine Incoronata, trafugando la tela, le basi delle due colonne tortili e i due gradini posti sulla mensa.
Successivamente hanno danneggiato anche i due piccoli altari laterali dedicati uno alla Madonna di Leuca, e l’altro alla Madonna Immacolata, trafugandone le rispettive tele, due statue di piccole dimensioni ed altri elementi decorativi.
Da allora la cappella dell’Incoronata, che era stata restaurata nel 1979, è rimasta chiusa al culto perché inagibile, e lasciata in uno stato di abbandono.
“Quando, nel 2015, sono arrivato a Vernole come parroco - spiega il parroco don Leonardo Giannone -, l’interno della cappella era infestato da un’ingente colonia di volatili che l’avevano ridotta in uno stato indegno di un edifico sacro. Ho subito provveduto alla disinfestazione, allo sgombero degli arredi che negli anni erano stati lì trasportati come in un deposito, alla rimozione dello strato di guano che ricopriva l’intero pavimento. Contestualmente ho provveduto alla sostituzione del portone dell’ingresso secondario e degli infissi retrostanti”.
Risale all’aprile del 2022 la pubblicazione dell’Avviso regionale per il recupero e la valorizzazione di edifici storici rurali e per la tutela del paesaggio rurale. Essendo a conoscenza di un progetto di restauro a firma dell’arch. Giuseppe Fiorillo e dell’ing. Luca De Carlo, già approvato dalla Sovrintendenza, ho chiesto ai due progettisti di aiutarmi a partecipare al bando, con la speranza di attingere un finanziamento sufficiente per mettere la cappella in sicurezza e così riaprirla al culto.
Grazie alla consulenza di alcuni professionisti e alla competenza e solerzia del direttore dei lavori, l’ing. Luca De Carlo, che ha seguito la procedura burocratica, la partecipazione al bando è andata a buon fine perché la Regione Puglia ha finanziato i lavori per la messa in sicurezza e la fruibilità dell’edificio sacro.
“Con l’odierna cantierizzazione dell’Incoronata ad opera della Ditta Vizzino - conclude don Leonardo - la nostra comunità corona un sogno lungo trentatré anni. Auspico, con l’aiuto di Maria Incoronata, di celebrare nella cappella a lei dedicata la prossima memoria liturgia di Maria Regina del cielo e della terra, il prossimo 22 agosto”.