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Con l’accoglienza dei bambini di primo e secondo corso si è conclusa, nella comunità parrocchiale Maria SS.ma Assunta in Vernole, la prima fase dell’anno catechistico-oratoriano, il cosiddetto Tempo dell’accoglienza: all’inizio di tutto c’è, appunto, la gioia di ritrovarsi, di accogliersi gli uni gli altri.

 

 

 

 

Prima di avviare i rispettivi cammini di fede, i catechisti dell’iniziazione cristiana sono stati invitati a riflettere sula propria chiamata e sul servizio da rendere alla comunità, alla luce del Nuovo direttorio per la catechesi, in particolare dei numeri 110-113. “Vivo il mio sevizio di catechista come un peso oppure come un’opportunità per crescere nella vita della fede?”, è stato uno degli interrogativi su cui i catechisti si sono soffermati.

Anche i genitori sono stati coinvolti in un’interessante attività laboratoriale ispirata al capitolo settimo del saggio di J. Haidt, intitolato “La generazione ansiosa. Come i social hanno rovinato i nostri figli”.

 

 

 

 

Recensito su vari quotidiani italiani alla vigilia del corrente anno scolastico, il saggio del grande psicologo newyorkese analizza in modo semplice e lucido la cosiddetta riconfigurazione dell’infanzia cominciata a partire dal 1995, e cioè da quando la Generazione Z ha attraversato la pubertà con in tasca un portale verso una realtà alternativa a quella reale, ma pericolosa: “Ma questo nuovo stile di vita, starsene da soli in una stanza interagendo virtualmente, risponde davvero ai bisogni di azione e comunione dei nostri figli” (p. 223), è stato uno dei passaggi su cui mamme e papà si sono interrogati.

L’incontro e la condivisione all’interno del gruppo dei catechisti e con i genitori delle varie fasce di età ha preparato nel modo migliore il rinnovo del patto educativo tra le famiglie e la comunità parrocchiale.

 

 

 

 

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