La comunità di Squinzano in questi giorni sta vivendo una grande esperienza di fraternità e solidarietà. Dallo scoppio della guerra in Ucraina le comunità parrocchiali insieme con le associazioni presenti sul territorio e le istituzioni hanno fatto rete per poter dare il contributo dell’intera città all’emergenza umanitaria.
Già da subito, infatti, si sono avviati dei centri raccolta di viveri, indumenti, medicinali e quanto potesse servire per la prima accoglienza. Anche gruppi di cittadini si sono riuniti per raccogliere viveri o denaro e, oltre a sostenere la Caritas diocesana, in molti hanno donato il proprio contributo economico a sostegno della fraternità francescana operante in Ucraina con oltre cinquanta parrocchie sparse sul territorio e negli ultimi giorni anche le scuole sono state protagoniste di una grande raccolta di viveri, medicinali e indumenti che in questi giorni stanno raggiungendo i campi profughi in Polonia.
Nell’ultima settimana la grande generosità della comunità squinzanese si è manifestata attraverso l’accoglienza in alcune famiglie dei profughi di guerra. In particolare, sei famiglie hanno aperto le porte della loro casa a cinque donne e sedici bambini che sono fuggiti dalla guerra in Ucraina. Questi nuclei familiari, arrivati nel nostro paese con mezzi privati, hanno trovato piena accoglienza nelle famiglie e nella comunità parrocchiale San Nicola e Mater Domini che si sta prendendo cura di loro.
Nonostante il problema della lingua, superato grazie all’aiuto dei mezzi di comunicazione e al prezioso contributo di alcune insegnanti e di una donna ucraina che vive in Italia già da un po' di anni, si è riusciti ad inserire le donne e i bambini all’interno delle famiglie che con generosità e spirito di servizio si sono messe in gioco per questo grande atto di carità.
La canonica parrocchiale di San Nicola è diventata in questi giorni il centro di incontro per questa piccola comunità ucraina che ha trovato nella città di Squinzano, una seconda patria a cui fare riferimento.
Sempre all’interno della canonica si sono avviati da subito corsi di lingua italiana per i bambini e per le mamme, mentre alcuni giovani e adulti della parrocchia si sono resi disponibili per regalare ai bambini fuggiti dalla guerra un sorriso attraverso il gioco o altre attività ludiche.
Grande è stata inoltre la gara di solidarietà che sta coinvolgendo tanti cittadini per fornire a queste donne e a questi bambini generi o indumenti di prima necessità considerato che, fuggendo dalla guerra, in molti casi il loro unico bagaglio era uno zainetto.
Grazie alla collaborazione con la scuola e con gli asili nei prossimi giorni tutti e sedici i bambini e ragazzi verranno inseriti nelle diverse classi con delle lezioni specifiche per loro che ovviamente non conoscono la lingua.
Non si può descrivere a parole quello che si legge sul volto di queste donne e di questi bambini! Tutto questo forse meriterebbe su Portalecce uno spazio a parte che speriamo di poter donare ai lettori quanto prima per raccontare le storie e le emozioni non solo di chi accoglie ma soprattutto di chi si sta gradualmente inserendo nella comunità.
Un ringraziamento speciale va a tutta la comunità di Squinzano che sta dimostrando di avere un cuore grande! Ovviamente dietro l’accoglienza nelle famiglie c’è tanta fatica per le tante questioni burocratiche e logistiche da affrontare ma c’è anche tanto spirito di fraternità nel regalare giorni di speranza a questi nostri fratelli così provati da questa folle guerra.
Accanto a questo non manca la preghiera per la pace che in questi giorni è affidata alla Vergine Annunziata al cui patrocinio la città è tanto devota.
Pregare per la pace, lavorare per la pace, offrire per la pace! Grazie a chi ci sta aiutando e a quanti continueranno a farlo.