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La solennità del Corpus Domini, ufficialmente conosciuta come "Santissimo Corpo e Sangue di Cristo", è una delle feste più popolarmente significative del nostro calendario liturgico.

 

 

 

La sua istituzione risale al 1264, quando Papa Urbano IV promulgò la bolla "Transiturus de hoc mundo". La festa fu stabilita in risposta alle eresie del tempo che mettevano in dubbio la presenza reale di Cristo nell'Eucaristia.

La celebrazione ha le sue radici nella diocesi di Liegi, in Belgio, dove Santa Giuliana di Cornillon, una monaca agostiniana, promosse l'idea di una festa dedicata al Santissimo Sacramento al di fuori della Settimana Santa. Nel 1246, il vescovo Roberto di Thourotte approvò la celebrazione nella sua diocesi. Tuttavia, fu il miracolo eucaristico di Bolsena nel 1263, in cui un sacerdote dubitante vide sgorgare gocce di sangue dall'ostia consacrata, a spingere Papa Urbano IV a istituire la solennità per tutta la Chiesa cattolica.

Prima del Concilio Vaticano II, la liturgia del Corpus Domini era caratterizzata esclusivamente da una solenne celebrazione eucaristica seguita da una processione con il Santissimo Sacramento. Durante la processione, il Santissimo Sacramento era portato in un ostensorio, spesso sotto un baldacchino, mentre i fedeli seguivano con canti e preghiere. Lungo il percorso, erano allestiti altari temporanei dove il Santissimo veniva esposto per brevi momenti di adorazione. Questo rito aveva l'intento di sottolineare la presenza reale di Cristo nell'Eucaristia e di portare la benedizione divina nelle strade e nelle case dei fedeli.

Il Concilio Vaticano II ha portato significative riforme liturgiche, e la celebrazione del Corpus Domini non è stata esente da queste trasformazioni. La denominazione è stata ampliata a "Santissimo Corpo e Sangue di Cristo" per riflettere una comprensione più completa del mistero eucaristico. La messa e la processione continuano ad essere centrali nella celebrazione, ma con un rinnovato enfasi su tutti gli aspetti dell'Eucaristia: come “Mistero pasquale”, “Sacrificio”, “Memoriale”, “Cibo”, “Presenza”, “Vincolo di unità” e “Pegno di gloria futura”. La processione eucaristica rimane una pratica importante, ma si incoraggia ad una maggiore consapevolezza del significato eucaristico nella vita quotidiana dei fedeli.

Uno degli aspetti distintivi della solennità del Corpus Domini è la ricchezza dei testi liturgici, in particolare gli inni e la sequenza. San Tommaso d'Aquino, su richiesta di Papa Urbano IV, compose alcuni dei testi più belli e teologicamente profondi per questa festa. Tra questi, l'inno "Pange Lingua", che include il più noto "Tantum Ergo", è ampiamente utilizzato durante l’adorazione eucaristica. La sequenza "Lauda Sion", anch’essa scritta da San Tommaso d'Aquino, è una delle quattro sequenze rimaste nel Messale Romano dopo le riforme del Concilio di Trento. Questo poema liturgico esalta il mistero eucaristico con una serie di strofe che descrivono la dottrina della transustanziazione e la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia.

La pietà popolare ha un ruolo fondamentale nella celebrazione del Corpus Domini. La processione con il Santissimo Sacramento è una delle espressioni più vivaci della devozione popolare. In molte località, le strade sono decorate con tappeti di fiori, altari improvvisati e ornamenti che trasformano le vie in un percorso festoso. In Italia, la città di Orvieto è famosa per la sua processione del Corpus Domini, legata al miracolo di Bolsena. In Spagna, città come Toledo e Siviglia celebrano con grandiose processioni che coinvolgono tutta la comunità, con confraternite, bande musicali e costumi tradizionali. Queste processioni non solo esprimono la fede e la devozione dei partecipanti, ma rafforzano anche il senso di comunità e di appartenenza alla Chiesa.

La solennità del Corpus Domini è una celebrazione che intreccia profondamente la storia, la liturgia e la tradizione popolare. Essa invita i fedeli a riflettere sul mistero eucaristico nella sua totalità, celebrando la presenza reale di Cristo nell'Eucaristia e rafforzando la loro fede attraverso la partecipazione attiva e comunitaria. La processione eucaristica, gli inni solenni e le tradizioni popolari contribuiscono a fare di questa solennità un momento di intensa comunione e di testimonianza pubblica della fede cattolica.

 

IL PROGRAMMA DI LECCE

L’arcivescovo Michele Seccia, domani 2 giugno, alle 19, a Lecce, presso la parrocchia di Sant’Antonio a Fulgenzio, presiederà la celebrazione eucaristica, al termine della quale si snoderà la processione che raggiungerà Piazza Duomo, dove l’arcivescovo dal sagrato della cattedrale impartirà la solenne benedizione eucaristica e concluderà la giornata eucaristica.

 

 

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