Dopo il boom del 25° anniversario targato Dardust, la Taranta torna ad essere donna con Fiorella Mannoia, nuova maestra concertatrice dell’edizione numero 26 della Notte più attesa del Salento, il prossimo 26 agosto a Melpignano.
È la quarta donna a salire sul prestigioso palco del concertone, dopo Carmen Consoli (nel 2016, quando Fiorella, tra i superospiti dell’edizione, portò sul palco una memorabile interpretazione de “La Cardilleddha” e uno ballatissima “Lu zinzale”, che, tra l’altro, costò alla nuova maestra anche un problema al piede con tanto di ingessatura successiva), e dopo Andrea Mirò (nel 2018) e Madame (nel 2021, insieme ad Enrico Melozzi e nel 2022 come narratrice dell’evento e ospite sul palco).
Il compito della Mannoia sarà quello di dare uno sguardo più intimo alle donne della tradizione, come le tarantate, la Cecilia, la Ceserina e la Ninella mia, e ai testi degli antichi canti popolari legati al mondo femminile. Testi apparentemente leggeri ma che nascondono un messaggio di denuncia, di sopruso, di maltrattamento. Quasi a ricordare, insomma, “Quello che le donne non dicono”: brano di Enrico Ruggeri portato al successo proprio da Fiorella Mannoia nel 1987.
L’obiettivo è poi quello di preservare la nostra tradizione che, come sottolinea in conferenza stampa la nuova maestra, è già di suo un “meticciato”, un miscuglio di tante culture.
La maestra concertatrice promette, inoltre, ampio spazio alle percussioni (che Taranta sarebbe senza!). Sul palco del concertone, infatti, sarà accompagnata da Carlo Di Francesco, percussionista, produttore musicale e soprattutto marito di Fiorella, che curerà l’aspetto musicale insieme a Clemente Ferrari, più volte direttore d’orchestra al Festival di Sanremo e già collaboratore della Mannoia. È previsto, inoltre, un omaggio a Italo Calvino e alla sua raccolta del 1956 dedicata alle “Fiabe Italiane” della tradizione orale.
La direzione artistica rimane affidata all’Orchestra popolare, formata da 21 elementi ormai da anni abituati ad adattarsi alle nuove idee dei maestri ai quali viene affidato l’enorme patrimonio artistico del Salento: un tesoro prezioso che ogni anno la Fondazione della Notte della Taranta cerca di valorizzare al meglio rinnovando con nuova linfa musicale il festival popolare più importante d’Europa.