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“È uno degli appuntamenti televisivi più longevi, contemporaneo all’inizio ufficiale delle trasmissioni della Rai (3 gennaio 1954) e, prima ancora, al percorso sperimentale che l’ha preceduto (dal 1952)”.

 

 

 

“La santa messa teletrasmessa, proprio in questi giorni, taglia il traguardo dei 70 anni. La prima volta fu, infatti, il 10 gennaio 1954 dalla basilica di San Simpliciano a Milano, sette giorni dopo il ‘debutto’ della Rai”. Lo ricorda Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali (Ucs) della Cei.

“In questi decenni - prosegue - non sono mancati gli approfondimenti teologici sulla materia, che è regolata dal punto di vista organizzativo da una convenzione tra Rai e Cei, peraltro recentemente rinnovata”. “Il documento dell’episcopato italiano del 1973, ‘Norme per la trasmissione televisiva della Messa’, risolve in modo efficace - spiega Corrado - le varie questioni offrendo anche indicazioni e spunti di riflessione tuttora attuali. In particolare, la conclusione sottolinea la ‘testimonianza’ della trasmissione televisiva: ‘Non solo di un clero e di un’assemblea che s’impegnano in una celebrazione ben fatta, ma di tutto un popolo che guarda, che ascolta, che prega, che canta, e professa così la sua fede’”.

“In questo - conclude il direttore dell’Ucs Cei - viene espressa vicinanza e prossimità a chi è malato o, per varie ragioni, impossibilitato a essere presente. Anche in questo modo si rinsaldano i legami della comunità”.

 

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