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All’indomani della manifestazione organizzata a Roma da “Libera contro le mafie” per celebrare la Giornata della memoria e dell’impegno, Giancarlo Piccinni, presidente della Fondazione don Tonino Bello, invitato a proclamare i nomi di alcune vittime di mafia, ha inviato alcune riflessioni che Portalecce, volentieri pubblica.

 

 

Ieri, a Roma, al Circo Massimo 100mila persone per la Giornata della memoria e dell'impegno. “Roma città libera, Italia, paese libero! Questo il tema.

Liberi dalle mafie, liberi dalle guerre, liberi dalle violenze, liberi dalle dipendenze, liberi dall'ignoranza. Bellissima la riflessione di don Luigi Ciotti che ha voluto ricordare e citare, tra gli altri, Sandro Pertini, Papa Francesco, Tonino Bello, Anna Magnani. Il modo migliore per onorare quanti hanno perso la vita per il nostro Paese!

Non sono mancati i riferimenti alla nostra Costituzione, alla resistenza al nazi-fascismo, ai martiri delle Fosse Ardeatine (il cui anniversario ricorrerà domenica prossima).

Una giornata di civiltà che rimarrà impressa nel cuore di quanti (100mila!) erano presenti al Circo Massimo e di tutti coloro che da remoto hanno preso parte alla manifestazione.

Mi auguro che tutti prendano coscienza dell'importanza del momento storico nel mondo e nel nostro Paese e dicano no alle politiche che vogliono un paese diviso, un uomo solo al comando, un mondo dilaniato da guerre e disuguaglianze.

È stato emozionante per me essere inserito nell'elenco di quanti hanno proclamato il nome delle vittime per mafia (GUARDA): pensare a Antonio Montinaro, Renata Fonte, ai magistrati Falcone e Borsellino e a tanti altri martiri della patria meno noti ma non meno importanti è stata, appunto, un'emozione indicibile.

Questi i pensieri che mi hanno accompagnato nel mio rientro nel Salento: Roma-Alessano, un’odissea incredibile. Più tempo di quanto ho impiegato tanti anni fa a raggiungere da Roma gli Stati Uniti d'America. Sic! Più tempo. Povero sud: poveri noi! Altro che ponte! Qui ormai, mentre ci annunciano l'idea dì un ponte, hanno costruito un muro che ci separa dal mondo opulento che ci ruba ogni giorno i figli, le intelligenze, il domani.

A noi resta però il dovere di credere nel cambiamento: intanto la giornata di ieri, con i suoi colori, il sole, la musica, i tanti incontri, i sorrisi, le strette di mano, le sofferenze, le emozioni, i volti di tanti amici, i nuovi incontri, i pensieri ... mi sembrano stamane un sogno.  E sognare rappresenta il primo gradino del cambiamento: la primavera della storia ci attende! Grazie don Luigi, grazie Libera!

 

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