Grazie alla temperatura che cresce gradatamente, la vegetazione delle piante è nel pieno vigore e favorisce lo sboccio di gran parte dei fiori che dureranno per tutto il mese successivo: abbrile face li fiuri e màsciu nd’ae li unuri, aprile fa i fiori e maggio ne trae gli onori.
Tuttavia è possibile che si registri ancora una certa instabilità meteorologica e giornate di bel tempo possono alternarsi a giornate fredde e piovose come ricordano le locuzioni: abbrile cu lu carofalu mpiettu e lu pete allu focalire, aprile col garofano al petto e il piede al focolare. Anche se il tempo tende decisamente al bello e invita a uscire. Lo ricorda il proverbio abbrile: tie zitella lassa la càmmera e tie ècchia lu focalire, aprile: tu ragazza lascia la stanza e tu vecchia il focolare.
Se il cielo di aprile si presenta nuvoloso, quello di maggio sarà sereno, come attesta questo antico proverbio: abbrile cupertu, màsciu scupertu, aprile coperto, maggio scoperto. Se, poi, il 4 aprile è cattivo tempo esso durerà molti giorni: quattru aprilanta giurni quaranta, se piove il 4 aprile lo farà per quaranta giorni; acqua de brile scàscia le macazzine, letteralmente la pioggia di aprile rompe i magazzini, nel senso che se la pioggia si prolunga per più giorni e allaga i granai.
La luce solare allunga ulteriormente le giornate e si prolunga l’ora del tramonto, così che si sente la necessità di consumare la merenda pomeridiana: abbrile lengu e suttile, se nu mangi thre fiate la tia ti llunghisce lu cannarile, aprile lungo e sottile, se non mangi tre volte al giorno si allunga la gola (e lo stomaco insieme).
PER APPROFONDIRE
Barletta R., Quale santo invocare. Feste e riti del calendario popolare salentino, Lecce, Ed. Grifo, 2013.