Poiché la pratica delle Quarantore ne è strettamente legata, è molto importante ricordare e sottolineare il valore dell’adorazione eucaristica che, per ogni comunità cristiana, nutrita dalla comunione sacramentale, diventa il culmine e la fonte della sua spiritualità.
Cosa significa “adorare”? Partendo dalla etimologia del termine, adorare significa avere un sentimento di grande affetto, di stima e di ammirazione verso qualcuno. Il termine, infatti, nella sua radice, deriva dal latino ad-os , che indica l’atto del portare le mani alla bocca, alle labbra per fare un segno di saluto e di rispetto verso qualcuno; nell’antichità il gesto di prendere il lembo del mantello di una persona e portarlo alla propria bocca era indice di venerazione e di adorazione.
Dal momento che il termine adorazione ha a che fare con la bocca o con le labbra, proviamo a considerare quali sono le funzioni della bocca per poi trarre alcune riflessioni spirituali sull’adorazione.
- Attraverso la bocca esprimiamo il nostro senso di stupore e di ammirazione; molto spesso, di fronte a qualcosa di straordinario, affascinante e meraviglioso, l’uomo rimane “a bocca aperta”. Adorare, dunque, significa stare davanti a Gesù quasi “con la bocca aperta”, provando stupore di fronte a colui che, avendo creato il cielo, le stelle, il sole, la luna, le galassie..., si rende presente in un semplice, povero ed umile pezzo di pane.
- Attraverso la bocca (e il naso) passa il respiro, la vita; basti pensare, in casi di estrema necessità, alla tecnica della respirazione “bocca a bocca”. Adorare significa stare di fronte a Gesù che ci dona il respiro, la vita, il suo Spirito; mettersi alla sua presenza è lasciarsi ossigenare da Lui.
- Attraverso la bocca e le labbra esprimiamo il nostro affetto verso qualcuno, dandogli un bacio. Adorare significa stare davanti a Gesù per esprimergli la nostra gratitudine, il nostro affetto, il nostro amore; l’adorazione è la più grande “dichiarazione d’amore” che possiamo fare a Dio.
- Attraverso la bocca, infine, passa il nutrimento. Adorare significa stare di fronte a Colui che ci nutre, che si fa nostro nutrimento; adorare è “nutrirsi” di Gesù.
Adorare la presenza eucaristica del Signore risorto significa riconoscerlo presente in mezzo ai suoi discepoli ed amici con i quali Egli ha scelto di restare in comunione: “Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20); “Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio lodando Dio” (Lc 24, 52-53).