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Poiché la pratica delle Quarantore ne è strettamente legata, è molto importante ricordare e sottolineare il valore dell’adorazione eucaristica che, per ogni comunità cristiana, nutrita dalla comunione sacramentale, diventa il culmine e la fonte della sua spiritualità.

Cosa significa “adorare”? Partendo dalla etimologia del termine, adorare significa avere un sentimento di grande affetto, di stima e di ammirazione verso qualcuno. Il termine, infatti, nella sua radice, deriva dal latino ad-os , che indica l’atto del portare le mani alla bocca, alle labbra per fare un segno di saluto e di rispetto verso qualcuno; nell’antichità il gesto di prendere il lembo del mantello di una persona e portarlo alla propria bocca era indice di venerazione e di adorazione.

Dal momento che il termine adorazione ha a che fare con la bocca o con le labbra, proviamo a considerare quali sono le funzioni della bocca per poi trarre alcune riflessioni spirituali sull’adorazione.

  1. Attraverso la bocca esprimiamo il nostro senso di stupore e di ammirazione; molto spesso, di fronte a qualcosa di straordinario, affascinante e meraviglioso, l’uomo rimane “a bocca aperta”. Adorare, dunque, significa stare davanti a Gesù quasi “con la bocca aperta”, provando stupore di fronte a colui che, avendo creato il cielo, le stelle, il sole, la luna, le galassie..., si rende presente in un semplice, povero ed umile pezzo di pane.
  1. Attraverso la bocca (e il naso) passa il respiro, la vita; basti pensare, in casi di estrema necessità, alla tecnica della respirazione “bocca a bocca”. Adorare significa stare di fronte a Gesù che ci dona il respiro, la vita, il suo Spirito; mettersi alla sua presenza è lasciarsi ossigenare da Lui.
  1. Attraverso la bocca e le labbra esprimiamo il nostro affetto verso qualcuno, dandogli un bacio. Adorare significa stare davanti a Gesù per esprimergli la nostra gratitudine, il nostro affetto, il nostro amore; l’adorazione è la più grande “dichiarazione d’amore” che possiamo fare a Dio.
  1. Attraverso la bocca, infine, passa il nutrimento. Adorare significa stare di fronte a Colui che ci nutre, che si fa nostro nutrimento; adorare è “nutrirsi” di Gesù.

Adorare la presenza eucaristica del Signore risorto significa riconoscerlo presente in mezzo ai suoi discepoli ed amici con i quali Egli ha scelto di restare in comunione: “Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20); “Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio lodando Dio” (Lc 24, 52-53).

 

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