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Camminare con speranza la stagione del dolore e della prova è il mistero della passione, morte e risurrezione di Cristo. Ma la risurrezione di Gesù è fede o storia?

Mons. Giuseppe Fiorini-Morosini, vescovo di Locri-Gerace (Roma, 20 Aprile 2012) sottolinea con estremo realismo che “nessuno ha assistito alla risurrezione. Quella mattina di Pasqua chi va al luogo della sepoltura trova un sepolcro vuoto; poi successivamente vedono il Risorto, che cerca di convincerli che non è un fantasma: si fa toccare, mangia e parla con loro, come quando era in vita”.

Mons. Morosini evidenzia che le apparizioni, avendo offerto agli Apostoli tutti gli elementi necessari per provare l’identità perfetta di Gesù risorto con Gesù storico, eliminano la loro incredulità e preparano un ambiente spirituale adatto per la fede pasquale.

Tommaso ha dubitato più degli altri. E allora il Signore è apparso ancora una volta: Tommaso, alla vista delle ferite del corpo di Gesù, si è convinto che Colui che gli stava parlando era il Salvatore vero e risorto.

L’evento della incarnazione in un tempo preciso della storia umana, fatto realmente accaduto e testimoniato da uomini e donne che hanno visto il Dio-umano, viene ri-narrato da uomini che scrivono all’interno di altri scritti su quella vita umanissima del Figlio.

“Attraverso le piaghe di Cristo risorto possiamo vedere questi mali che affliggono l’umanità con occhi di speranza” (Benedetto XVI, Messaggio pasquale 8 Aprile 2007), e “la Risurrezione di Gesù è motivo di speranza in un mondo afflitto da tragedie umanitarie, spesso provocate dalla violenza umana”.

 

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