Risponde alla domanda “Può una parrocchia rinunciare a Google?” il diciannovesimo #tutorialweca diffuso nelle pagine YouTube e Facebook di Weca ma anche sul sito www.weca.it.
Si tratta di una serie di appuntamenti formativi curati dall’associazione dei Webmaster Cattolici (WeCa). I video, condotti dal giornalista di Tv2000 Fabio Bolzetta, sono realizzati da WeCa in sinergia con l’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali e con il Centro di ricerca sull’educazione ai media all’informazione e alla tecnologia (Cremit) dell’Università Cattolica di Milano.
Il tutorial, proposto questa settimana, spiega le ragioni per cui una parrocchia può o non può rinunciare a Google. Tra i suoi servizi più utilizzati dalle comunità parrocchiali: Gmail, per la posta elettronica, Google Calendar, che “permette di creare e gestire calendari condivisi tra più utenti per organizzare riunioni ed incontri”, Google Maps, “il servizio di mappe avanzate che ha cambiato lo standard per ricercare i luoghi fisici”.
Tra gli altri, Tour Creator, con cui “è possibile creare esplorazioni virtuali di chiese e luoghi sacri in modo efficace e coinvolgente”. Il tutorial segnala, inoltre, ulteriori servizi. “Google consente anche di leggere, condividere e modificare documenti elettronici (Google Docs), di generare moduli di iscrizione (Google Form), di comunicare con uno strumento dedicato in audio e video connettendo più persone contemporaneamente (Google Hangout).
Gli strumenti della grande G consentono anche di generare app (Google App Maker), di tener conto delle visite ai propri siti e del comportamento utenti (Google Analytics), di archiviare in remoto una gran mole di dati (Google Drive), di organizzare album fotografici (Google Photos) e gestire video su Youtube”.