“Sono sconvolto come un po’ tutti in questa giornata di Pasqua”. Con queste parole Padre Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia Vieste San Giovanni Rotondo ha terminato l’omelia nella domenica di Pasqua.
“Questa mattina mentre stavo preparando l’omelia, ho ricevuto un messaggio whatsapp dal mio confratello Maichael, che vive nello Sri Lanka: mi comunicava i fatti di cui penso ormai tutti siamo a conoscenza. Questa serie di attentati sincronizzati a diversi luoghi, tra cui tre chiese cattoliche”.
“Sono sconvolto, anche perché all’inizio di luglio scorso ho visitato lo Sri Lanka per predicare gli esercizi spirituali ai miei confratelli e sono stato in tutte e tre le chiese colpite. Quella di colombo Sant’Antony che anche se non è la cattedrale è la chiesa più bella e più frequentata dell’arcidiocesi. Quelle di Negombo dedicata alla Vergine di Lourdes. Si trova a quaranta chilometri circa dalla capitale. È la zona con il numero più alto come percentuale di cattolici. In quella di Baticaloa avevo anche celebrato messa. Può darsi che abbia anche alla fine della messa stretto la mano a qualche persona che oggi non c’è più o che è ferita o comunque sconvolta da quanto è successo”.
“Lo Sri Lanka - ha raccontato Moscone - è una nazione meravigliosa, di una bellezza unica e la bellezza parla di Dio. Con una popolazione straordinaria. Tra il 2006 e nel 2008 quando ero vicario generale della mia congregazione, fui testimone dello sforzo di questo popolo per risorgere dallo tsunami del 2004. E di quanto quello sforzo costruì unità solidarietà. Negli anni successivi, diventato generale della congregazione sono stato anche testimone della fine della guerra civile durata 33 anni. Ma come sempre le guerre civili a differenza dei disastri naturali lasciano delle ferite difficili da rimarginare e che magari riprendono. che non siano questi gesti un ritorno agli anni precedenti: una tentazione di vendetta”.
“Cristo risorto - ha concluso - doni pace perdono al popolo dello Sri Lanka e a tutto il mondo perché questa “terza guerra mondiale a pezzettini” come la chiama Papa Francesco che è scoppiata possa rimarginarsi e Cristo Risorto diventi in questo mondo di cui ne è la giovinezza, rimargini con la sua presenza”.
Al termine dell’omelia l’appello dell’arcivescovo: “in qualità di direttore generale dei Gruppi di preghiera di Padre Pio che sono sparsi in tutto il mondo, chiedo a tutti i gruppi di tutto il mondo di dedicare i loro incontri di preghiera mensili in questo periodo di Pasqua per lo Sri Lanka, perché non ritorni la tentazione della guerra e della giustizia personalizzata e per la pace nel mondo, per la fine della terza guerra mondiale a pezzi”.