Lo scorso 25 dicembre, la Comunità di Sant’Egidio, dopo settimane di preparazione, si è finalmente lasciata abbracciare dal calore del Pranzo di Natale organizzato presso la chiesa di Sant’Irene, nel cuore di Lecce.
La navata centrale, che splendeva del rosso delle tovaglie dei tavoli apparecchiati, ha ospitato più di 150 persone che, provenienti da Lecce e Brindisi, sono state protagoniste di un momento autentico di condivisione e comunione, e questo è stato importante non solo perché è stato possibile godere di un pasto caldo in compagnia, ma anche perché qualcuno ha ritrovato se stesso, una piccola fiaccola di gioia, un po’ di amore di cui cibarsi nei momenti di sconforto o di solitudine
Il Pranzo di Natale di Sant'Egidio è la celebrazione dell'amicizia e della bellezza di stare insieme. Tante persone provenienti da luoghi diversi e, soprattutto, con storie diverse che siedono insieme, come in una grande famiglia.
Erano presenti Shayma, giovane siriana arrivata a Lecce con i corridoi umanitari e Hayro, anziano albanese arrivato a Brindisi con lo sbarco nel 1990 i quali, incontratisi, hanno subito legato e sono diventati amici. Il loro incontro racchiude l'essenza stessa del Natale e del vangelo. L'incontro tra generazioni, culture e storie diverse per costruire insieme la pace.
A lavorare all’allestimento, sono stati in più di cinquanta, in un clima di gentilezza e collaborazione che probabilmente ha reso meno pesante il cuore a chi, donandosi a chi aveva poco o niente, si è sentito davvero più leggero; ma la comunità operante a Lecce ha fatto parte di una grande realtà globale che in questa giornata ha visto più di 80.000 persone in Italia e 250.000 nel mondo prendere parte a questo momento, perché la gentilezza è una lingua che sa legare tutti, e che un giorno magari “scuoterà il mondo”.