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Il silenzio riesce a far emergere pensieri, idee e riflessioni che altrimenti resterebbero intrappolate nel cuore e nell’anima a causa del frastuono che avvolge la vita ordinaria.

 

 

 

 

L’esercizio della scrittura creativa continua a coinvolgere i seminaristi della diocesi di Lecce. Nel mese di dicembre si è svolto il terzo incontro per proseguire a raccontare per raccontarsi. Il metodo Writing and Reading Workshop (WRW) ha guidato il percorso formativo del laboratorio di scrittura creativa con una particolare attenzione alla vita dello spirito.

Raccontarsi non è mai stato facile, soprattutto di fronte agli altri; ancora più difficile di fronte a Dio. In preghiera, nel silenzio della meditazione quotidiana, tutto parla al cuore ed anche la mente si apre per ascoltare. Se si aprono il cuore e la mente a Dio, Lui, “il Signore si confida con chi lo teme: gli fa conoscere la sua alleanza” (Salmo 24). I ragazzi del seminario diocesano hanno provato ad ascoltare e raccontare di una vita che cambia come cambia il ritmo del battito cardiaco.

Scrive Michele: «Il dialogo con il Signore avviene in noi in maniera sorprendente. Ci passiamo tutti da questo rapporto colloquiale con Lui. Preghiera e silenzio camminano insieme. L’uno fa bene all’altro, fanno bene anche a me. Da questi due “anelli” prende forma una collana, quella della mia vita, alla quale aggiungo altri elementi ogni giorno che passa».

Gli fanno eco, rispettivamente, Matteo e Emanuele: «Dio è il mio amico. Un amico grande con cui, forse, all’inizio facevo fatica a parlare. Ma, che nella preghiera ritrovo sempre attento alle mie parole ed alle mie idee. Amo parlare con lui, sapendo che non verrò giudicato, ma compreso e amato, perché “mi fa conoscere la sua alleanza”»; «È meraviglioso vedere la vita che cambia, che riserva per noi sempre qualcosa di nuovo e sconosciuto, che segue la “corsa frenetica”, faticosa, ma indispensabile esattamente come il battito del cuore. E questa forza motrice mi ricorda quanto sono fortunato e immensamente ricco a vivere questo “tortuoso tragitto” nelle mani di Dio».

E Francesco scrive dell’esperienza del silenzio quale luogo dell’incontro con Dio: «Nel silenzio Dio si racconta e il suo ascoltarmi spinge a raccontare a Lui di me. Non servono tante parole, ne bastano poche, ma queste se vere e sincere aprono il dialogo dell’anima. Mentre continua a interrogarmi su come cambia il battito del mio cuore mentre dialogo con Lui».

Solo nel silenzio avviene l’ascolto del cuore, l’ascolto della voce di Dio che parla al cuore dell’uomo; perché come scrive Papa Francesco nella sua ultima enciclica Dilext nos: “(…) abbiamo bisogno di recuperare l’importanza del cuore” inquanto “il cuore è il luogo delle sincerità, dove non si può ingannare né dissimulare”. Raccontare di sé è anche raccontare del proprio cuore che batte al ritmo della vita interiore.

 

 

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