Nella vigilia di Natale a Lequile, nella rettoria di San Vito martire, è stato inaugurato il presepe artistico, a cura della Deputazione San Vito che, come ogni anno, grazie ai direttori artistici, Fabrizio Colla, Luciano Sorano, Antonio Calò ed altri amici volontari, hanno ideato e realizzato un capolavoro d'arte, che ispira riflessione e preghiera.
Lo scenario, molto suggestivo, rappresenta il territorio salentino, fatto di cave di tufo, di bauxite e di pietra leccese, parti della tipica campagna salentina con la caratteristica vegetazione, un antico frantoio, il tutto animato ed arricchito dai 'pupi', che impersonano la gente del popolo, operosa, intenta a svolgere i lavori più umili, semplici, ma al tempo stesso faticosi. Il percorso trova il suo culmine nella scena della natività di Gesù. Poveri i materiali usati: ceppi di vite, sacchi di juta, polistirolo, pietra leccese, gesso, tufo, che grazie alle sapienti mani degli artisti, sono stati modellati, ricostruendo, nei minimi particolari, scene di vita salentina, con cura, precisione e tanta devozione.
Un nutrito gruppo di fedeli ha partecipato all'evento, unendosi con l'arciprete parroco, don Michele Giannone, in preghiera e con il dolce canto “Tu scendi dalle stelle”, ha contemplato il momento delicato ed emozionante del Bambinello posto nella grotta.
Si potrà visitare il presepe ogni giorno, mattina e sera, fino al 6 gennaio prossimo. Don Michele ha sottolineato la semplicità dei luoghi rappresentati, caratteristici del territorio salentino e che fanno sentire la presenza del Signore nel quotidiano, nel contesto di vita del popolo: “Il nostro cuore - ha detto - si apre alla lode, alla gratitudine. Dio entra nella storia, si fa Dio con noi e condivide la nostra esperienza umana”. Anche Papa Francesco, nella lettera apostolica Admirabile signum, ricorda il significato e il valore del presepe: “Il mirabile segno del presepe suscita sempre stupore e meraviglia...Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall'umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo”.
