Ogni tanto ci si chiede: qual è il santo patrono di un determinato lavoro o situazione, per invocare il santo nel momento opportuno.
Ed allora, ecco San Giuseppe da Copertino per gli esaminandi, San Filippo Neri per gli educatori, Sant’Antonio per gli oggetti smarriti e il francese Sant’Onorato per i pasticcieri (da cui la torta Saint Honorè). A San Giuseppe Moscati, il medico dei poveri, chiamato santo già in vita, è arrivata una chiamata d’urgenza. Al santo Moscati, già patrono dei medici e degli infermieri, è stato riconosciuto un nuovo “patronato” a furor di popolo.
Medico campano, nato a Benevento nel 1880, morto a 47 anni per un infarto, è stata aggiunta un’area d’influenza del tutto in linea coi tempi, quella del Sistema di emergenza territoriale del 118, riguardante la medicina e chirurgia d’urgenza.
Il processo per arrivare a questa nuova attribuzione non è stato breve e neppure semplice, dopo una prima istruttoria alla Cei (la Conferenza episcopale italiana) e la successiva approvazione del Dicastero per il culto divino e la disciplina e i sacramenti. A spingere poi sulla strada di un aggiornamento delle funzioni è stata una petizione di oltre settemila firme, raccolte in gran parte durante il periodo del lockdown.
Il santo Moscati è conosciuto in tutto il mondo, lui che però era rimasto ad esercitare la professione soprattutto tra l’Irpinia e il Salernitano, con Napoli polo centrale di quella sua via alla santità. Sempre in prima linea sul fronte di un pronto soccorso sociale iniziato dal cappello posato nel suo studio con la scritta ben precisa: “chi non ha prenda, chi ha lasci”.
In un tempo in cui gli strumenti di analisi e di ricerca erano quasi inesistenti, l’individuazione della malattia era affidata alla preparazione e all’intuizione del medico. E in questo la capacità di diagnosticare di Moscati sorprendeva gli stessi colleghi che vedevano nelle sue diagnosi qualcosa di miracoloso. Lui con molta umiltà rispondeva che aveva una fonte segreta cui attingeva a piene mani ed era l’eucaristia alla quale si accostava ogni giorno. Dio è l’artefice della vita, era solito dire, noi siamo suoi collaboratori, ma il più lo fa lui.
Moscati è stato un medico, fisiologo e accademico italiano. Beatificato da Papa Paolo VI nel corso dell’Anno Santo 1975 e canonizzato da Papa Giovanni Paolo II nel 1987, fu definito “medico dei poveri e sarà da ora in poi il punto spirituale di riferimento per il Sistema di emergenza territoriale 118. «Era un sanitario, un medico, un ricercatore, un professore universitario, un laico, uno di noi», sottolinea Mario Balzanelli, presidente della Società italiana sistema 118 (Sis118), che ha promosso la petizione. Il via libera è arrivato dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti e la comunicazione ufficiale dalla Cei.