Secondo una leggenda San Luca, evangelista, sarebbe stato colui che per primo raffigurò la Madonna col Bambino che sarebbe diventato il modello di tante Madonne nere; secondo un’altra, la prima Madonna “Hodegitria” (protettrice dei viandanti), dipinta da San Luca in Gerusalemme, fu trafugata da Pulcheria, nobile bizantina, trasportata nascostamente a Costantinopoli ed esposta alla venerazione dei fedeli in una chiesa che le fu dedicata.
Nel Salento non vi è una particolare devozione per il citato santo né è molto diffuso come nome di battesimo. Secondo una pia tradizione popolare San Luca eseguì la tela della Vergine “de Finibus terrae” conservata nell’omonimo santuario di Santa Maria di Leuca. Il quadro originario raffigurante la Madonna di Leuca, attribuito a San Luca, non esiste più in quanto distrutto forse in seguito all’intervento dei Turchi; in seguito, il pittore Jacopo Palma senior (1480-1528), discepolo del Tiziano, lo rifece probabilmente nel 1510 e, nuovamente distrutto, fu ridipinto dal nipote Jacopo Palma junior. Anche questo dipinto fu colpito da un incendio verificatosi nel 1624, fortunatamente si salvò la parte centrale ossia la Vergine col Bambino. L’anno successivo il marchese di Corigliano d’Otranto, Geronimo de’ Monti, incaricò il pittore Andrea Cunavi (1586-1628), originario di Mesagne, di intervenire (1625) su ciò che rimaneva del quadro originario, quello tuttora venerato.
Per la considerazione popolare salentina San Luca è l’ultimo santo a cui bisognerebbe rivolgersi per ottenere una grazia; infatti con sottile ironia il popolano ammonisce: le razzie ca face Santu Luca: lu sorice mmienzu lla paia cu nu cèca, lu pisce mmienzu mmare cu nu se ffuca (le grazie che fa San Luca: il topo in mezzo alla paglia che non cechi, il pesce in mezzo al mare che non affoghi). Si crede inoltre che questo santo sia un provetto pittore: infatti davanti ad una bella opera del pennello si usa dire: sia ca l’àve pitturatu Santu Luca (come se lo avesse dipinto San Luca), o anche: sia ca santu Luca nci s’ha scrapicciatu o ncapricciatu (come se san Luca si fosse sbizzarrito):
I contadini poi giurerebbero che questo santo ha l’incarico specifico di portare a maturazione i fichi del tipo marangiana, melanzana. Per cui dicono:
Santu Luca la pinna a mmanu tene San Luca tiene la penna in mano
ca sta scrive le fiche marangiane. che sta scrivendo i fichi melanzane.