Nell’animo di quanti amano ed onorano la Madre di Dio la data del 21 novembre è scritta a caratteri d’oro. Il calendario cattolico, come quello delle Chiese Orientali, fissa proprio in questo giorno la memoria solenne della Presentazione di Maria al Tempio.
Un evento della storia della salvezza taciuto dalle Scritture ma certo non ignorato dalla Tradizione. Antichi testi extracanonici (primo fra tutti il Protovangelo di Giacomo, risalente al II sec.) e diverse voci del magistero patristico ci hanno infatti trasmesso l’episodio che vede la Vergine, ancora bambina, condotta dai suoi santi genitori, Anna e Gioacchino, al Tempio di Gerusalemme, per essere iniziata ai misteri divini. Il 21 novembre è tuttavia una data assai cara anche all’Arma dei Carabinieri. Un’istituzione giustamente celebrata per aver scritto pagine gloriose della storia italiana e soprattutto per i valori che, in essa, si sono sempre coltivati come la giustizia, lo spirito di sacrificio, la lealtà, il senso del dovere e dell’onore, il coraggio e la difesa dei più deboli. Valori che, quando sono uniti ad una profonda fede cristiana, non solo edificano una società migliore ma, quel che più conta, spianano la strada verso il cielo, come nel caso dell’eroica figura del beato Salvo D’Acquisto (1920-1943).
Era il 1949 quando Pio XII, con l’apposito breve apostolico Nessuno ignora, proclamava Maria patrona ufficiale della Benemerita con il titolo di Virgo Fidelis. Con fine lungimiranza Papa Pacelli trovava una singolare connessione tra questo appellativo della Madre di Dio ed il motto araldico dell’Arma che recita appunto: “Nei secoli fedele”. Ovviamente, il titolo Virgo Fidelis non nacque certo allora. Stando ai cultori di mariologia, esso venne coniato intorno all’XI o XII sec. per poi finire incluso nelle Litanie lauretane. Fu tuttavia nel corso della seconda guerra mondiale e, in particolar modo, dopo la fine del conflitto che, grazie ai cappellani e soprattutto al padre gesuita Luigi Apolloni, iniziò a diffondersi, negli ambienti dell’Arma, questa devozione mariana.
Il merito del riconoscimento pontificio è però da attribuire all’ordinario militare d’Italia, mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone (1903-1969), che compose anche la celebre Preghiera del Carabiniere: “Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra, noi Carabinieri d’Italia, a Te eleviamo reverente il pensiero, fiduciosa la preghiera e fervido il cuore! / Tu, che le nostre Legioni invocano confortatrice e protettrice col titolo di Virgo Fidelis, / Tu accogli ogni nostro proposito di bene e fanne vigore e luce per la Patria nostra, / Tu accompagna la nostra vigilanza, Tu consiglia il nostro dire, Tu anima la nostra azione, Tu sostenta il nostro sacrificio, Tu infiamma la devozione nostra! / E da un capo all’altro d’Italia suscita in ognuno di noi l’entusiasmo di testimoniare, con fedeltà sino alla morte, l’amore a Dio e ai fratelli italiani. Amen!”.
La significativa iconografia della Vergine Fedele fu invece ideata dall’esimio scultore sardo Giuliano Leonardi (1899-1989). Il prototipo di questa sacra immagine, realizzata in gesso dorato, è custodito ancora oggi presso la cappella del Comando Generale di Roma. L’opera rappresenta Maria in atteggiamento raccolto mentre, con una lucerna accesa (particolare che richiama la parabola evangelica delle vergini sagge), legge dalle Scritture il versetto dell’Apocalisse “Sii fedele sino alla morte” (Ap 2,10). L’Arma volle inoltre esprimere i suoi sentimenti di filiale devozione alla Madre di Dio anche attraverso l’inno Virgo Fidelis, scritto dal prof. Mario Scotti e musicato dal maestro Domenico Fantini (1897-1984). È doveroso infine ricordare come la ricorrenza religiosa venne fissata al 21 novembre per eternare il ricordo dell’epica battaglia di Culqualber, in Africa Orientale, culminata proprio il 21 novembre 1941. In quel terribile scontro fra italiani e britannici, il primo gruppo mobilitato dei Carabinieri si immolò pressoché al completo pur di non cedere la propria posizione. La resistenza di quegli uomini, contro forze belliche di gran lunga superiori, fu talmente eroica ed accanita da suscitare grande meraviglia anche negli avversari, i quali non mancarono di tributare l’onore delle armi. Ed è proprio per gli eroi di Culqualber, come per i molti carabinieri caduti nel compiere, con generosità, la propria missione che oggi è giusto pregare la Virgo Fidelis, la Regina del Cielo, Madre di Dio come dei suoi figli con le stellette.