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Il 31 agosto 1870, nasceva a Chiaravalle, in provincia di Ancona, Maria Montessori, la più autorevole pedagogista italiana e tra le più importanti d’Europa.

 

 

A 150 anni dalla sua nascita, il suo “Metodo”, adottato in oltre 110 Paesi del mondo, sembra destare grandi interessi, finalmente, anche nel panorama pedagogico e scolastico italiani.

Per “fatal combinazione”, verrebbe da dire con il poeta, sta per ripartire un anno scolastico che si annuncia ricco, almeno, di imprevisti, dopo sei mesi di totale sospensione delle attività didattiche. Non era mai successo prima!

A ben pensarci molte delle sollecitazioni pedagogiche suggerite dalle conclusioni scientifiche della dottoressa di Chiaravalle, troppo frettolosamente accantonate dai nostri sistemi scolastici, potrebbero essere utilmente recuperate, per “rifondare” il nostro stesso modo di “fare scuola”.

Dopo mesi di “reclusione” in casa, sarebbe auspicabile che i nostri alunni più piccoli potessero apprendere a “fare da soli”, in classi sempre più “aperte” e senza la presenza opprimente dell’insegnante; che potessero, gradualmente, scoprire la dimensione “cosmica” di un pianeta attanagliato da una pandemia, della quale gran parte della responsabilità è da attribuire all’adulto irresponsabile e preoccupato solo di uno sfruttamento selvaggio di ogni risorsa naturale,  a solo scopo di profitto.

Appare poi di grande attualità il “Metodo Montessori”, fondato sull’apprendimento delle capacità pratiche, relazionali e formative di ciascuno, attraverso lo svolgimento di ogni tipo di compito che sviluppi la creatività dell’individuo e che vada ben oltre l’ambito miope delle discipline.

Alcuni dei più importanti attori della scena mondiale contemporanea, da Bill Gates a Bill Clinton vengono da istituzioni montessoriane, ma anche i responsabili di Google e Amazon hanno fatto questa esperienza.

Perché, allora, non prendere l’occasione per rilanciare anche nel nostro Paese una serie di “Case dei Bambini”, generalmente richieste a gran voce dai genitori più illuminati?

Anche le più recenti scoperte nell’ambito delle neuroscienze ci hanno confermato la validità delle scoperte di Maria Montessori che, non va dimenticato, approdò alla Pedagogia dalla Medicina, dimostrando, se ce fosse bisogno, lo stretto legame esistente tra le due discipline.

Va, infine, ricordato che il recentissimo ritrovamento a Londra, di un saggio inedito sul “Peccato Originale”, datato 1921, fa chiarezza sulle profonde convinzioni cristiane di Maria Montessori.

E questo sembra, definitivamente, riappacificarla con la Chiesa Cattolica, che aveva apertamente osteggiato lei e il suo metodo, in verità non perché in contraddizione con la dottrina cristiana, bensì a motivo della sua vita personale, un po’ “turbolenta”.

 

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