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Si è svolto ieri sera nel duomo di Lecce il Giubileo Oronziano degli artisti.

 

 

 

Tra gli eventi dell’Anno diocesano straordinario in occasione dei duemila anni della nascita di Oronzo, nella cattedrale si sono dati appuntamento i musicisti, i poeti, i pittori, gli scultori, gli architetti, i cineasti, gli attori, i fotografi per attraversare la Porta Santa e partecipare alla celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia e concelebrata da vescovo di Nardò-Gallipoli, mons. Fernando Tarcisio Filograna, che ha tenuto l’omelia (LEGGI IL TESTO INTEGRALE).

“Entrando in questa Chiesa Madre, dopo essere stati accolti dall’abbraccio di Piazza Duomo, ci sentiamo tutti a casa – ha detto il vescovo Filograna - in questo tempio fede e arte s’impongono e ci elevano alla contemplazione della gloria divina. Qui i tanti particolari architettonici e artistici ci aiutano a decifrare quella nostalgia di Dio che c’è nel nostro cuore. Sarebbe anche bello metterci a contemplare le vostre opere con le quali esprimete poeticamente le speranze e le sofferenze dell’uomo di oggi. Con la vostra versatilità ci potete sicuramente aiutare ad acquisire un’armonia interiore, capace di ascoltare il grido silenzioso di chi sta soffrendo o chi sta lottando per costruire un mondo diverso in questo tempo così difficile per tutti, che ricorderemo come il tempo della pandemia e della guerra in Ucraina”.

Arte e fede sono legate da un’alleanza e una missione millenaria, come è stato sottolineato dallo stesso vescovo Filograna. “Riuscire a far risplendere la bellezza di Cristo in tutti gli ambienti è il grande compito che ci attende e voi artisti ci dovete aiutare con la bellezza della vostra arte. Il vostro è un ministero”. E non mancano pure le sfide nel mondo contemporaneo “bisognoso di bellezza, per non sprofondare nella disperazione, perché la bellezza, come la bontà, la verità, infonde sempre gioia nel cuore e resiste al logorio del tempo. Gli artisti possono comunicare attraverso le opere la propria fede, in un tempo in cui si avverte molto il distacco della cultura dalla fede". E poi, proprio come Sant’Oronzo che ha convertito i suoi concittadini anzitutto attraverso il suo esempio, anche gli artisti sono chiamati a santificarvi attraverso la propria arte. “In questi ultimi tempi l’arte si è spesso limitata ad abusare del degrado popolare, ma voi continuare a contemplare la bellezza -è stata l’esortazione finale del vescovo Filograna. Non dimenticate che Dio è il grande artista che vuole fare di voi e di noi i suoi capolavori, i santi del nostro tempo”. Nel duomo di Lecce è riecheggiata la speranza che la gente del mondo delle lettere, della pittura, della scultura, del cinema, del teatro, della musica, della danza, della fotografia sia sempre artefice di quella bellezza che salva il mondo.

La messa è stata animata dal coro diocesano e da un gruppo di strumentisti del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce. Tra i presenti vi erano anche docenti, studenti e collaboratori dell’Accademia di Belle Arti e dell’Università del Salento.

 

 

Racconto per immagini di Arturo Caprioli

 

 

 

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