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“Sarà una festa speciale per la comunità cristiana leccese non solo perché dopo due anni proviamo ad assaporare la normalità dei riti che tradizionalmente, da molti secoli, si svolgono in questa città ma, soprattutto, perché andremo a concludere il cammino lungo un anno, quello del Giubileo Oronziano a ricordo dei duemila anni dalla nascita del nostro patrono”.

 

 

Ha aperto così il suo intervento ieri mattina l’arcivescovo Michele Seccia, presente alla conferenza stampa di presentazione dei festeggiamenti civili organizzati dall’amministrazione comunale (LEGGI). Ritorna, dunque, la festa in onore dei Santi Oronzo, Giusto e Fortunato in programma dal 23 al 26 agosto in maniera diffusa in tutta la città.

L'amministrazione comunale e l'arcidiocesi di Lecce hanno lavorato per il ritorno della festa patronale secondo la tradizione, con i vari momenti dedicati ai riti religiosi (LEGGI) e alle celebrazioni civili. Oltre alla processione con cui ritornano la fiera mercato, il luna park, i concerti di piazza, l'anteprima della fiera natalizia di Santa Lucia in via Trinchese, gli appuntamenti musicali in collaborazione con il Conservatorio Tito Schipa ai Teatini, il teatro in vernacolo e il mercatino dei sapori alla Villa Comunale con la novità di un vero Festival pirotecnico leccese a conclusione della tre giorni e la conferma - a grande richiesta - della banda itinerante nei quartieri.

“Siamo lieti di poter ripristinare - ha annunciato in apertura il sindaco Carlo Salvemini - la tradizione dopo le edizioni in forma ridotta causate dall'emergenza pandemica e di poter concludere il Giubileo Oronziano con una festa completa che sarà diffusa in città coinvlgendo tanti luoghi, dal centro ai quartieri, dalle marine ai borghi grazie al passaggio gioioso della banda. Significa tornare alla normalità anche per la festa patronale, che passa da un ricco calendario di iniziative civili e da una serie di provvedimenti per fare in modo che sia una festa organizzata, vivibile e decorosa, facile da raggiungere anche con i mezzi pubblici (SCARICA LA MAPPA). Vogliamo viverla con pienezza, serenità e consapevolezza questa ricorrenza che è un rito, non una ritualità. I riti rafforzano la memoria e il sentimento di appartenenza ai luoghi e alle persone, mentre la ritualità è un adempimento formale e passivo”.

“Ringrazio la Curia - ha concluso il primo cittadino - che quest'anno ha voluto farsi promotrice insieme ad Artwork di una serie di iniziative culturali a corredo di quelle religiose e ringrazio gli assessori Foresio e De Matteis (entrambi presenti all’Open Space, ndr) insieme a tutti gli uffici comunali che hanno lavorato sinergicamente alla buona riuscita di questa tre giorni”. 

“Abbiamo vissuto un tempo santo in questo Anno Oronziano - ha aggiunto Seccia - durante il quale abbiamo avuto molte occasioni per avvicinarci alla figura di Sant’Oronzo non solo dal punto di vista della fede, vivendo le celebrazioni della riconciliazione e dell’eucarestia ed imparando a conoscere la funzione purificatrice del gesto del passaggio attraverso la Porta Santa della cattedrale e del santuario fuori le mura; ma anche scrutandone la storia, la tradizione, l’arte… grazie ad eventi culturali organizzati dalla diocesi nel corso dell’anno. L’ultimo lo scorso giugno, il convegno oronziano organizzato con l’Università del Salento, l’Istituto superiore di scienze religiose di Lecce e la società di Storia Patria. Dagli studi presentati in quelle giornate occorrerà ripartire per alimentare la ricerca storiografica e rinnovare la devozione”.

“Ma in cosa consiste la devozione per i nostri patroni - si è domandato il presule -?”. “Oronzo - ha proseguito - continua ad insegnarci che seguire Cristo è un’esperienza seria, per la quale vale la pena anche rinunciare alla propria vita al fine di ottenere come premio finale l’abbraccio eterno con Colui che ci attende alla fine del cammino della vita terrena. Ecco cos’è la devozione: il nostro Patrono non si accontenta dei segni di croce affrettati, della visita alle chiese, del bacio mandato al quadro o ad un santino. La vera devozione si realizza nell’imitazione di chi ha avuto il coraggio di vivere e morire con il vangelo nel cuore”.

“Quest’anno la diocesi - ha continuato Seccia -, considerata l’occasione giubilare, ha voluto festeggiare i patroni non solo con i riti liturgici consueti: sarà presente in mezzo a noi nei tre giorni di festa, mons. Pulijc, l’arcivescovo di Zara, diocesi nella quale (precisamente a Nona) è custodita un’importante reliquia di Sant’Oronzo e con lui oltre alla processione procederemo alla chiusura delle due Porte Sante e contestualmente del Giubileo Oronziano. Ma la diocesi, in collaborazione con ArtWork, ha deciso di offrire alla città, nel chiostro dell’antico seminario anche alcune serate culturali che affiancheranno le diverse liturgie: un approccio già sperimentato lo scorso anno con discreti risultati e che quest’anno è potenziato ancora di più nella certezza che la conoscenza e la bellezza migliorano la vita della città”.

“Non dimenticheremo i lontani - ha concluso l’arcivescovo. Grazie a Portalecce e alla generosa collaborazione di Telerama raggiungeremo gli anziani e gli ammalati (con il web e la tv anche quelli fisicamente distanti da Lecce) trasmettendo le dirette della processione del 24 agosto e del pontificale del 26 agosto. È giusto che anche a loro giunga il clima della festa e un’occasione di partecipazione alla preghiera con chi sarà in Piazza Duomo e per le strade della città. A tutti auguro giornate serene e ricche di spiritualità”.

 

 

 

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