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Sì: ancora la famiglia. In crisi, devastata dalle fragilità umane, disarticolata dall’emergere di nuove forme di legame… Eppure, resiste. Forse proprio perché è l’ultimo argine contro la solitudine e la disperazione.

 

 

 

 

Forse perché, nonostante tutto, si può ancora pensare come uno spazio di incontro dove le differenze possono incontrarsi. Senza distruggersi; e senza prevaricarsi. Uno spazio dove l’accoglienza delle diversità non si stempera nell’affermazione di una socialità generica che, in nome dell’accoglienza, rischia di azzerare quelle peculiarità nelle quali sono scritte le tracce dell’amore di Dio. Uno spazio che conserva intatte tutte le risorse per diventare un luogo di dialogo e di confronto.

È questa la famiglia che la Chiesa di Lecce intende celebrare il prossimo 20 ottobre, per riscoprire, insieme a tutti i fedeli che ancora ci credono, che essa è “chiamata ed inviata ad essere pellegrina di speranza”.

Ad accompagnare questo viaggio di riscoperta, ci saranno l’arcivescovo Michele Seccia e don Lorenzo Elia, incaricato regionale della pastorale familiare e della vita.

E tutte le coppie che ancora ci credono, e che avvertono la responsabilità di essere collaboratori di Dio Padre nel cammino di Salvezza che Egli ha pensato per ciascuno.

Con la speranza di essere numerosi e partecipi domenica prossima a partire dalle 9 presso il Centro di pastorale e cultura “Giovanni Paolo II”. Il ritiro, promosso dall’Ufficio diocesano diretto da don Giovanni Serio e destinato soprattutto agli operatori di pastorale familiare, offrirà momenti di preghiera, riflessione e condivisione per approfondire il tema del Giubileo e riflettere su come accompagnare le famiglie nel loro cammino di fede.

 

 

 

 

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