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“Beato chi trova in te la sua forza e decidere nel suo cuore il santo viaggio” (salmo 83). 
Dal 16 al 24 novembre un gruppo di 45 persone insieme all’arcivescovo Michele Seccia, si recherà in pellegrinaggio da Lecce alla volta di Gerusalemme.

Nei giorni scorsi i pellegrini si sono incontrati per prepararsi al viaggio in Terra Santa per conoscere e riflettere sul senso profondo di questo pellegrinaggio.

"Andare in Terra Santa - spiega don Carlo Santoro, esperto conoscitore dei luoghi della Bibbia, che ha guidato l'incontro -  non è come andare presso altri luoghi di fede, pur santi e belli. Recarsi in Terra Santa significa prendere contatto quello che Paolo VI definì il quinto vangelo perché il Verbo di Dio si è fatto uomo in un momento preciso della storia e in luogo particolare della terra e se indietro nel tempo non si può tornare, nel luogo invece sì. Ripercorrere, con il vangelo in mano, la terra in cui la nostra salvezza si è realizzata, può aiutare a fare un viaggio interiore, un santo viaggio appunto come dice il salmo 83 (Beato chi trova in te la sua forza e decidere nel suo cuore il santo viaggio), per comprendere meglio quale posto occupa Gesù in ciascuno di noi".

Il viaggio comincerà nella terra dove è terminato l’esodo, la Giordania con la visita a Petra, nei pressi di Massa e Meriba, dove il popolo mise alla prova Dio, per proseguire al monte Nebo da dove Mosè vide la terra promessa. Il pellegrinaggio quindi si sposterà in Galilea a Nazareth, dove Gesù ha vissuto la maggior parte della sua vita nel silenzio e nel nascondimento. E ripercorrerà i luoghi della vita pubblica, Cana, il lago, Cafarnao, il Tabor e, dopo aver sostato Betlemme i pellegrini leccesi giungeranno a Gerusalemme per pregare nel luogo dove Gesù ha portato a compimento la sua vita nel dono d’amore portando l'umanità oltre la morte.

 

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