Si è svolto nell’aula Giovanni Paolo II in piazza Duomo il primo incontro-laboratorio di giornalismo organizzato dall’Ufficio delle comunicazioni sociali dell’arcidiocesi.
Il Vicario generale mons. Flavio De Pascalis ha portato ai partecipanti i saluti del Vescovo, evidenziando la soddisfazione di mons. Michele Seccia per i risultati finora raggiunti da Portalecce, il nuovo portale della diocesi.
La parola è passata quindi a don Adolfo Putignano direttore dell’Ufficio diocesano e responsabile della formazione degli operatori parrocchiali della comunicazione e dei collaboratori di Portalecce che ha sottolineato come ormai “siamo nella pastorale 3.0, basti pensare ai nuovi scenari che si sono sviluppati negli ultimi 20 anni con l’esordio dei nuovi mezzi di comunicazione e con il loro massiccio uso da parte di tutti. Oggi anche i bambini di 2-3 anni usano youtube. Noi facciamo Portalecce perché vogliamo condividere e creare comunione”.
“Nel rapporto Censis 2018 sulla comunicazione - ha continuato don Adolfo - è ben specificato che adesso uno vale uno, aldilà del fatto che una cosa la dica il Papa, uno scienziato o un semplice utente, ha comunque la sua visibilità e la sua importanza, manca però di autorevolezza e questo è un problema grandissimo. Questo rapporto documenta le trasformazioni dall’inizio degli anni duemila; vengono svelati i nuovi riti, con i tic e i tabù della digital life. Nell’era biomediatica, in cui uno vale un divo, uno degli effetti della disintermediazione digitale è la fine dello star system. Con la conseguente rottura del meccanismo di proiezione sociale che in passato veniva attivato dalla fascinazione esercitata dal pantheon delle celebrità: prima venerate e oggi smitizzate nel disincanto del mondo. La Chiesa per essere fedele al mandato di Gesù, ‘Andate e annunciate il Vangelo ad ogni creatura’, è chiamata ad evangelizzare l’uomo contemporaneo che abita il web cogliendone le valenze positive nell’atteggiamento di ascolto, di proposta, di dialogo e favorire quindi il rinnovamento pastorale. La comunità cristiana, a partire da San Paolo che portava il Vangelo ai gentili, si è sempre inserita nelle diverse dimensioni culturali incontrando le realtà concrete in cui vive la gente, dove ogni individuo vive le proprie esperienze esistenziali. Il portale è l’impegno da parte della diocesi di dare una offerta ad ogni persona disponibile aprendo la porta del cuore”.
Gianfranco Lattante, capo servizi della redazione leccese de La Gazzetta del Mezzogiorno, ha sottolineato quanto sia “difficile fare questo mestiere, non tanto per gli attacchi ai giornalisti e alla libertà di stampa, quanto alla crescente difficoltà di essere acquistati il giorno dopo in edicola; paradossalmente però i nuovi strumenti (internet e social), ci aiutano a diffondere i nostri articoli. Non penso che la colpa di questa crisi sia dei siti online, ma credo che la carta stampata sia fortemente richiamata a riscoprire la sua essenza. Dobbiamo essere in grado di fare il giornale del giorno dopo, dobbiamo portare in edicola notizie che gli altri non hanno, fornire degli approfondimenti che non si possono trovare sui siti perché un sito è incompatibile con l’approfondimento e che non è possibile dire neanche nei servizi in televisione perché questi sono condizionati da un tempo piuttosto limitato. Dobbiamo fare in un modo che la gente abbia motivo di comprarci. Questo mestiere si può iniziare o attraverso il percorso universitario o attraverso il taccuino e le scarpe andando in giro in cerca di notizie”. Lattante ha concluso poi con un invito: “Non dovete mai far venire meno l’entusiasmo che solo questo lavoro può dare, quello di raccontare alla gente il territorio; bisogna avere anche la capacità di indignarsi per ciò che non va, se perdiamo questa capacità, perdiamo un tassello importante del fare comunicazione. È importante trovare notizie che incrociano l’interesse di quante più persone possibili”.
L’ultimo intervento è stato quello di Andrea Intermite webmaster di Portalecce che ha sottolineato i risultati raggiunti dal portale in due mesi di vita, con ben 100mila visite e 3mila like sulla pagina facebook.