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Presso la residenza socio-sanitaria “Santa Laura” a Seclì è nato il primo gruppo di preghiera “Servo di Dio mons. Ugo de Blasi” diretto da don Antonio Congedo di Galatina, ex alunno e poi collega di don Ugo con il quale ha insegnato Teologia morale e Diritto canonico presso lo studentato del convento Sant’Antonio a Fulgenzio di Lecce.

 

 

 

Si tratta del primo gruppo di preghiera fuori fondato dalla diocesi di Lecce. Un secondo gruppo nascerà a breve a Parma su iniziativa della catechista Gina Cirello, donna di fede di origini calabresi, la quale venuta a conoscenza della santità di don Ugo e ha pregato sulla sua tomba, recandosi a Lecce nella basilica del Rosario.

Queste due prime iniziative sono state precedute dall’iniziativa del nostro arcivescovo Michele Seccia, il quale ha dedicato  a don Ugo una sala-museo presso il la nuova sede di alcuni uffici di Curia nell’ex nuovo seminario. Qui sono  sono custoditi ed esposti scritti, libri, la scrivania, il letto, l’inginocchiatoio, gli arredi sacri, i calici e altri oggietti appartenuti a don Ugo.

La sala è divenuta anche la sede nella quale si svolgono le riunioni del Comitato di postulazione per la causa di beatificazione del venerabile mentre nella basilica del Rosario, il giorno 8 di ogni mese alle 18 (se festivo alle 9,30) il rettore della basilica, mons. Mauro Carlino celebrerà l’eucarestia in memoria del Servo di Dio.

“Gina Chiarello, madrina di battesimo di mio nipote - è la testimonianza di Fernando Stefanelli, nipote del Venerabile e membro del comitato - conosceva la santità di zio Ugo; in passato era venuta a Lecce, insieme al marito, allora abitava in Calabria, per pregare sulla sua tomba. Gina, informata da me, ha sempre seguito, sia pure a distanza, gli sviluppi della causa di beatificazione: gli mandavo le immaginette e qualche libro, pertanto è rimasta sempre informata, fino a quando, rimasta sola per la morte del marito e, andata in pensione, non si è trasferita a Parma dove risiedono le figlie e la settimana scorsa, finalmente ha avuto la possibilità di tornare a pregare sulla tomba di zio Ugo. È in quell’occasione che gli è venuta l'idea di fondare il gruppo di preghiera nella sua parrocchia in Emilia. La notizia mi ha procurato infinita felicità”.

 

 

 

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