Si è tenuto presso la sede del Consultorio diocesano “La Famiglia”, il secondo incontro sinodale tra i vari referenti degli enti e organizzazioni caritatevoli e assistenziali della diocesi di Lecce: una nuova occasione preziosa di incontro e di confronto.
“Non posso trattenermi - spiega Roberto Toscano (associazione Opera Frati e Soru di Novoli), uno dei partecipanti - dall’esprimere che mi sono sentito onorato di potervi partecipare e prima ancora sorpreso di essere stato invitato. All’inizio ho pensato che sarei stato fuori luogo, dato che la mia associazione di ispirazione cristiana non è inserita in una realtà parrocchiale. Invece durante gli incontri a cui ho partecipato ne ho compreso lo spirito di novità”.
“Mi sono predisposto all'ascolto - continua Toscano - dei miei ‘compagni di viaggio’, interessanti, ciascuno con una diversa esperienza rispetto alla mia. Mi ha fatto tanto piacere poter condividere con gli altri il senso del nostro servizio di carità e sento che insieme potremmo abbracciare il mondo intero se tutti avessimo una buona dose di passione e determinazione. Questo sinodo è una benedizione, un pit-stop, un time-out, un momento buono per dire chi siamo, e cosa stiamo facendo, ma soprattutto dove vogliamo andare”.
Tutte le realtà assistenziali e caritatevoli della diocesi di Lecce sono, in queste settimane di Sinodo ‘dal basso’, impegnate nella fase narrativa, ossia nella raccolta delle testimonianze e nel confronto con le persone con cui ciascuno di noi si relaziona nei vari servizi.
“Forse questo modo di procedere nella Chiesa (e non solo) dovrebbe essere stile consueo, come quando si fa l'inventario in una attività d'impresa – conclude il referente di Opera Frati e Soru. Personalmente mi verrebbe di gridare ai quattro venti la gioia di stare insieme, di servire, e la gioia di amare. Ci vuole poco a sentirsi utili per l'altro, poco ad essere l'altro. L'Opera Frati e Soru che è l’associazione che rappresento, nasce proprio dall'essere concreti, nell'essere vangelo con la vita di tutti i giorni. Confido molto in questo Sinodo, mi aspetto una rivoluzione culturale, ma soprattutto un nuovo slancio, una nuova fresca ventata per la nostra Chiesa locale”.