Trovare gli strumenti per rendere realtà il sogno di una Chiesa missionaria e, quindi, più accogliente, aperta, snella, capace di camminare con le persone, umile.
È questa la direzione delle Chiese in Italia, impegnate nell’ultima fase del Cammino sinodale. Nei giorni scorsi si è riunito a Roma il Comitato nazionale del Cammino sinodale per condividere alcune riflessioni sulla bozza dei “Lineamenti”, che sarà presentata per l’approvazione al Consiglio episcopale permanente della Cei che si terrà a settembre. Tale testo - viene precisato in una nota della Conferenza episcopale - orienterà la prima Assemblea sinodale, in programma a Roma dal 15 al 17 novembre.
I lavori, viene ricordato nella nota, si sono aperti con la santa messa presieduta dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, che ha voluto ringraziare il Comitato nazionale del Cammino sinodale per “il lavoro bellissimo e importante fatto finora”. “Guardiamo con coraggio al futuro della Chiesa e del mondo per annunciare la presenza del Signore che rende piena la vita delle persone - è stato l’incoraggiamento del presidente della Cei che ha messo in guardia dal - narcisismo d’autore, che è nemico della sinodalità perché contrappone l’uno all’altro, vuole mettere uno al di sopra dell’altro e umilia la comunione, premessa e frutto della sinodalità”. I nuclei attorno ai quali si sviluppa la bozza dei “Lineamenti” sono formazione; corresponsabilità; linguaggio, comunicazione e cultura.
“Il testo non raccoglie tutto lo scibile teologico e pastorale, ma aiuta a focalizzare l’attenzione su alcuni meccanismi appesantiti o arrugginiti nella Chiesa per poterli sbloccare. L’orizzonte infatti è la missione: la questione fondamentale non è cosa deve cambiare nel mondo, ma cosa deve cambiare in noi perché le comunità siano più trasparenti al Vangelo”, ha spiegato mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola, vescovo di Carpi e presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale.