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San Cesario ha vissuto come comunità interparrocchiale un segno di comunione e speranza: la piantumazione di un albero d’ulivo avvenuta domenica scorsa nella piazza intitolata a San Filippo Smaldone, patrono dei sordomuti, alla presenza dell’arcivescovo Michele Seccia, dei due parroci, don Egidio Buttazzo e don Gino Scardino, del sindaco Giuseppe Distante e di tutta la comunità. 

 

 

 

Un gesto simbolico: segno della volontà di valorizzare la piazza e il tessuto sociale. Simbolo della cura che la comunità vuole dedicare ai luoghi che vive.

Durante la celebrazione mattutina l’arcivescovo, alla presenza degli educatori e dei seminaristi del seminario arcivescovile, ha ricordato di pregare per le vocazioni proponendo di istituire il primo giovedì del mese come giorno a questa speciale missione.

La visita pastorale è cominciata venerdì mattina, quando l’arcivescovo è stato accolto da una rappresentanza della comunità nella chiesa parrocchiale, insieme al parroco don Egidio Buttazzo.

All’ingresso il presule ha ricordato la sua devozione a Sant’Antonio di Padova, al quale la parrocchia da più di 50 anni è dedicata e lo venera come il suo patrono. Come ogni primo venerdì del mese, dedicato al Sacro Cuore di Gesù, l’arcivescovo ha incontrato alcune persone anziane nelle loro abitazioni e nelle case di cura “Villa Jolanda” e “Il Gabbiano”.

Nel pomeriggio un altro appuntamento interparrocchiale con la visita alla stazione dei Carabinieri di San Cesario e poi nella chiesa parrocchiale dove mons. Seccia ha celebrato il sacramento della confessione e ascoltando i fedeli in un confronto aperto e costruttivo. Nel corso della liturgia l’arcivescovo ha ricordato la bellezza di tornare a celebrare l’eucarestia come se fosse un “semplice” parroco. Dopo si è svolta l’assemblea parrocchiale.

La giornata di sabato è iniziata invece con la preghiera delle lodi mattutine insieme alla comunità, in seguito l’arcivescovo ha visitato e benedetto alcune attività lavorative del territorio che da anni sono presenti e aspettavano con gioia la presenza del presule per mostrare la produzione e dialogare con lui sui problemi che attraversano le imprese.

Nel pomeriggio l’arcivescovo ha poi incontrato i fanciulli e i ragazzi dell’iniziazione cristiana e di Azione cattolica, con gli educatori, che hanno raccontato la loro partecipazione alla Giornata mondiale della gioventù a Lisbona dello scorso agosto con Papa Francesco. Nella concelebrazione eucaristica, insieme a mons. Seccia e al parroco, era presente anche Padre Piercarlo della comunità dei Padri Comboniani. Alla fine della celebrazione, la comunità ed alcuni sacerdoti hanno festeggiato insieme al vescovo questo lieto evento nel salone parrocchiale “don Giuseppe Tondo”, insieme con il taglio della torta.

La comunità, attraverso la Visita Pastorale, ha vissuto una rinnovata Pentecoste per testimoniare in un sentire comune la vita di fede di famiglie, ammalati e fragili, giovani, accogliendo le indicazioni dell’arcivescovo verso un’attenta evangelizzazione e promozione della vita dal suo nascere sino al suo compimento. Proprio per questo la comunità ha espresso sentimenti di gratitudine a mons. Seccia per la visita. Un ringraziamento sottolineato dal dono simbolico consegnato all’arcivescovo nella messa di domenica mattina: una casula con l’effige di Sant’Antonio, nel solco della sua devozione al santo di Padova.

 

 

 

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