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Il cuore di Arnesano palpita ancora della gioia per la Visita Pastorale appena conclusa.

 

 

Tre giorni nei quali la comunità ha abbracciato il suo pastore, l’arcivescovo Michele Seccia, iniziando dal luogo degli affetti volati in cielo, il cimitero, luogo dove affondano le radici e la fede di ciascuno, per finire, a pochi passi da lì, nel parco urbano, a piantare l’ulivo che ha donato, in segno di rinascita e di impegno comune.

Un piccolo fuori programma dopo la piantumazione: con gioia il vescovo ha impartito la benedizione ad una giovanissima coppia che proprio ieri ha festeggiato il decimo anniversario di matrimonio.

Durante tutti i momenti della visita era tangibile l’emozione delle persone che lo hanno accolto: i bambini della scuola dell’infanzia Bernardini, che lo hanno travolto con il loro entusiasmo ed i loro canti; gli anziani che si sono commossi nel vedere l’arcivescovo nei luoghi della loro quotidianità; gli artigiani, i commercianti e le imprese con i loro operai, che lo hanno visto nei luoghi di lavoro e che, con generosità, hanno voluto condividere ciascuno il frutto della propria attività; i consiglieri comunali, che hanno avuto modo di confrontarsi sulla buona politica, ai quali ha ricordato più volte che tutto il loro operato deve tendere al bene comune, con lo stile della solidarietà e della sussidiarietà; le associazioni di volontariato e culturali, che ha avuto modo di ringraziare per il loro impegno a favore del prossimo.

Tre le celebrazioni liturgiche: il rito di accoglienza in chiesa madre, la messa prefestiva nella rettoria di San Giovanni e la solenne celebrazione conclusiva comunitaria, che ha visto anche la partecipazione delle autorità civili e militari, in una chiesa straripante di fedeli e di amore per il pastore.

Al termine della prima giornata si è svolta l’assemblea parrocchiale durante la quale Seccia, rispondendo alle sollecitazioni di alcuni fedeli, ha avuto modo di raccontare come viveva il suo impegno da parroco, con la settimana scandita dagli incontri con i vari gruppi, e ha affrontato la spinosa questione della diminuzione dei matrimoni religiosi, ricordando che comunque la scelta di fede debba essere ben ponderata ed aiutata da un serio cammino di discernimento, guidato dal sacerdote.

La seconda giornata si è aperta con un momento insolito: la festa liturgica di San Sebastiano ha suscitato il desiderio nella Polizia Locale di Arnesano di ricevere la benedizione dell’arcivescovo, che si è così recato a trovarla presso il comando, fermandosi a pregare con gli agenti e la comandante, ai quali si sono aggiunti il sindaco ed alcuni assessori.

Nel pomeriggio, i bambini e i ragazzi, che lo hanno accolto festanti con il canto del tradizionale Inno a Gesù Crocifisso, hanno dialogato amorevolmente con lui, come nipoti col proprio nonno, affascinati dai ricordi della sua infanzia, affrontando le tematiche a loro care: scuola, famiglia ed amici.

La giornata si è conclusa con una festa di comunità, nella quale fedeli di tutte le fasce di età si sono ritrovate insieme a gioire di questi giorni di grazia.

Mons. Seccia ha più volte ricordato che il senso della sua visita era da intendersi non come un momento di verifica del capo nei confronti della parrocchia, del parroco e dei suoi collaboratori, ma come un tempo in cui il pastore, con amore, accompagna il suo gregge ed entra nel vivo delle diverse realtà “come un parroco”.

Perché conservi sempre “nel cuore” e “sul cuore” questi giorni passati nella comunità il parroco, don Francesco Pesimena e i suoi collaboratori. hanno voluto che l’arcivescovo portasse da Arnesano con sé un segno distintivo della devozione al SS. Crocifisso: una croce pettorale, realizzata appositamente da un artigiano del posto.

Ora che le luci si sono spente, a noi tutti il compito di fare tesoro dei suoi preziosi consigli.

 

 

 

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