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Prende il via ufficialmente oggi,16 febbraio, la Visita Pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia presso la comunità parrocchiale Maria SS. Assunta di San Pietro Vernotico. Al parroco don Benedetto Strumiello chiediamo di parlarci della sua comunità chiedendogli che cosa si aspetta dalla Visita.

 

 

Don Benedetto, quale realtà sociale e parrocchiale troverà l’arcivescovo venendo in visita pastorale a San Pietro Vernotico nella tua comunità?

In un tempo di grandi, forti e veloci cambiamenti in cui la convivenza forzata dovuta alla pandemia ha aggravato la situazione della comunità parrocchiale e civile, si è vista una vita completamente trasformata nelle abitudini, nell’organizzazione parrocchiale, familiare, lavorativa e sociale. Le difficoltà si evidenziano a causa di una non adeguata situazione economica nei confronti dei reali bisogni delle famiglie. La comunità è formata da persone semplici, buone, ricca di tanti doni, ma non mancano malesseri a livello sociale: disoccupazione, giovanile in modo particolare, famiglie divise, divorzi, droga, mancanza di casa. Disoccupazione e povertà economica in diverse famiglie e specie nel ramo giovanile sono causa di disagi sociali.

 

Quali sono i punti di forza e le fragilità più evidenti della tua comunità nei tre ambiti di liturgia, catechesi e carità?

La parrocchia ha vissuto con molta difficoltà questi anni. Grande attenzione e impegno sono stati riservati alla ripresa del cammino post-Covid favorendo in modo particolare i vari ambiti della pastorale. Molta cura è stata riservata alla vita liturgica invitando innanzitutto alla partecipazione alla messa: spesso in questo periodo post pandemico si preferisce vedere la messa trasmessa dalle varie televisioni. L’Eucarestia e in modo particolare quella domenicale è il cuore della vita parrocchiale, per questo la si prepara perché diventi il momento più favorevole per una crescita spirituale e di grazia. In questi ultimi anni continuano a diminuire i matrimoni religiosi; qualcuno sceglie il matrimonio civile o la convivenza. Diversi matrimoni religiosi si celebrano dopo un lungo periodo di convivenza. Anche la celebrazione del sacramento del Battesimo è diminuita. Il numero dei ragazzi che partecipano al cammino di iniziazione cristiana ha registrato una flessione imputabile al poco impegno dei genitori e al calo demografico. Le associazioni parrocchiali - Azione cattolica, Caritas, Volontariato Vincenziano, Ordine secolare francescano, Apostolato della preghiera, Gruppo di Preghiera Padre Pio, Lampade Viventi, Gruppo missionario - aiutano i loro aderenti a capire che cosa voglia dire vivere nei propri ambienti il Vangelo di Cristo. Mensilmente si sono attivati incontri di catechesi e culturali aperti a tutti, parrocchiani e non, su temi come la diversità di genere, il disagio giovanile, le droghe, il bullismo, studi su alcuni libri della Bibbia. La preoccupazione per il mondo giovanile e l’ansia pastorale per questo settore hanno spinto a intraprendere un itinerario più concreto, anche se con molta difficoltà. Oltre agli incontri di formazione e di spiritualità, l’esperienza del Grest nel mese di giugno e dei Campi scuola nel mese di luglio stanno portando risultati soddisfacenti. Numerose le iniziative realizzate dalla Caritas e dal Volontariato Vincenziano, in particolare con la dispensa delle borse di spesa, l’aiuto economico ai nuovi e sempre più numerosi poveri che il periodo del Covid ha creato. Tutto questo grazie alla generosità dei parrocchiani, all’aiuto datoci dalla diocesi e dal comune. Importante anche l’opera di vicinanza alle persone anziane, con la visita periodica nelle loro case del parroco, dei ministri straordinari della comunione e delle volontarie vincenziane.

 

Che cosa vi attendete dalla Visita Pastorale e quali sono gli obiettivi da raggiungere a breve e media scadenza?

La Visita del nostro arcivescovo sarà certamente una spinta maggiore a camminare con impegno ed entusiasmo. La Visita Pastorale sarà per la comunità un evento provvidenziale di cui dobbiamo rendere grazie in primis al Signore e poi alla sollecitudine dell’arcivescovo che viene a raccontarci il progetto d’amore di Gesù Buon pastore per noi.

 

 

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