Con la piantumazione dell’ulivo, segno di pace e di speranza, donato dall’arcivescovo Michele Seccia alla comunità torchiarolese, si è conclusa domenica scorsa la Visita Pastorale.
Tre giorni intensi in cui il pastore, nella veste di parroco, è tornato a vivere la quotidianità della sua gente. Tre giorni trascorsi, entrando nelle case, visitando gli ammalati, incontrando il mondo della scuola, gli amministratori, le forze dell’ordine, le attività produttive del territorio e, soprattutto incontrando la gente per sentirne gli umori, le ansie, le gioie: convivere per tre giorni da fratello maggiore.
Nel primo giorno, dopo la calorosa accoglienza ricevuta in chiesa madre, si è recato a visitare gli ammalati facendosi prossimo con ognuno di loro. Subito dopo ha incontrato il mondo della scuola dove ad accoglierlo è stata la dirigente scolastica Patrizia Carra che ha voluto sottolineare come la visita dell’arcivescovo alla scuola, la sua umanità, simpatia ed empatia hanno veicolato entusiasmo e speranza fra bambini e docenti tutti. “Questo - ha detto la dirigente - significa testimonianza non solo di fede ma anche di appartenenza e condivisione dei principi base della convivenza civile e umana di una società che pare abbia smarrito i tratti fondanti del messaggio evangelico e cristiano. Grazie mons. Seccia - ha continuato la dirigente - grazie per la sua disponibilità, con la speranza che voglia ancora tornare a trovarci perché l'incontro con chi testimonia il Vangelo ogni giorno servirà a rafforzare il messaggio educativo di umanità, solidarietà e accoglienza che sono gli obiettivi della nostra quotidiana azione formativa”.
È seguita la visita agli amministratori in una seduta straordinaria del consiglio comunale dove ha sottolineato la necessità di superare steccati e divisioni per soddisfare i bisogni della gente.
La visita è continuata sabato con la visita alle attività produttive del territorio, l’abbraccio con la gente incontrata per strada o intenta a fare la spesa nei supermercati, l’incontro con i giovani nell’oratorio parrocchiale “Giovanni Paolo II”, quello con ragazzi e ragazze del centro di riabilitazione “Santa Bernardette” e il sacramento della Cresima amministrato a 38 ragazzi e ragazze.
La visita è continuata domenica, fra la commozione generale, con il battesimo e la cresima di due donne adulte, la visita nell’area archeologica di Valesio, la santa messa in chiesa madre e la piantumazione dell’ulivo.
“Ho trovato una comunità viva. ha detto mons. Seccia nel suo saluto di commiato -. ed ho vissuto questi giorni con la gioia nel cuore. Mi sono sentito in famiglia e sono felice del cammino che questa comunità sta percorrendo sotto la guida di don Gaetano e don Antonio. Continuiamo su questa strada - ha concluso - nella comunione e nella preghiera”.