Un protocollo d’intesa tra la Regione Puglia e le Chiese di Puglia che in sostanza riconosce “gli oltre mille oratori pugliesi - sono parole del presidente Michele Emiliano - e il loro ruolo insostituibile nella coesione della società".
Ieri, infatti, lo stesso Emiliano sottoscrivendo nella sede leccese della Regione Puglia, insieme all'assessore regionale al welfare Salvatore Ruggeri, al presidente della Conferenza episcopale pugliese, mons. Donato Negro, al vice presidente mons. Michele Seccia e a mons. Leonardo D'Ascenzo, vescovo delegato per la Pastorale giovanile della Conferenza episcopale pugliese, il protocollo d'intesa per gli "Interventi innovativi e sperimentali per la valorizzazione della funzione socioeducativa e di animazione sociale degli oratori afferenti alle parrocchie e agli istituti religiosi della Chiesa Cattolica".
"Ciascuno di questi luoghi - ha proseguito il presidente Emiliano - aiuta i sindaci, le scuole, gli assistenti sociali a migliorare la qualità della convivenza e l'integrazione tra giovani anche di diverse religioni. Il tutto sotto l'assistenza e la guida di tanti volontari che rendono questi luoghi sicuri per tante famiglie. Replicare questo modello per lo Stato, per la Regione e per i comuni sarebbe impossibile, non è possibile costruire da capo mille e più luoghi come gli oratori pugliesi, invece, sostenere quelli che già esistono aiuta di fatto tanti volontari che si occupano di gioventù a vivere con meno ansia la gestione di questi luoghi, grazie ad un piccolo contributo di natura economica".
La convenzione è finalizzata a incentivare iniziative innovative e sperimentali degli oratori per promuovere attività socioeducative e di animazione sociale per contribuire al contrasto del fenomeno del bullismo, della devianza minorile, di fenomeni di discriminazione e di marginalità sociale dei minori.
A tal fine la Regione ecclesiastica Puglia, con la firma del protocollo, si impegna a sollecitare la presentazione, da parte degli enti ecclesiastici della Chiesa Cattolica, le parrocchie, gli istituti religiosi, di progetti per la promozione del ruolo genitoriale per l'accompagnamento e il supporto della crescita armonica dei minori e dei giovani, al fine di prevenire e contrastare la discriminazione, la devianza minorile e fenomeni di bullismo e cyberbullismo, nonché per promuovere le relazioni di aiuto nella comunità locale, per favorire l'interculturalità e l'interreligiosità, e per promuovere attività ludico-ricreative-espressive tese a favorire l'aggregazione giovanile.
Anche l’arcivescovo Seccia ha sottolineato l’importanza degli oratori: “sono ancora baluardi di educazione e di relazioni. Oggi la distrazione più frequente per i giovani è quella di chiudersi nelle quattro mura della propria camera davanti a un monitor. L’oratorio è molto di più non solo perché gli distoglie da internet, strumento utile ma spesso superficiale ma, soprattutto, cosa certamente più importante, li aiuta a diventare grandi attraverso la ricchezza delle relazioni e del sano divertimento”.
“Dal passato – ha concluso Seccia – e dai grandi santi come Filippo Neri e Giovanni Bosco riceviamo l’ennesima lezione. La collaborazione e il sostegno della Regione Puglia per tutte le diocesi pugliesi che con questo Protocollo vengono sanciti, incoraggiano le parrocchie e gli istituti religiosi a continuare su questa strada. È il primo passo, mi auguro, di una bella camminata”.