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Non si risparmia un attimo pur di farsi vicino in tutti i modi e in tutte le forme consentite: ieri, ad esempio, l'arcivescovo ha 'escogitato' anche il collegamento via Skype per la diretta su Telerama con Giuseppe Vernaleone e con i telespettatori.

 

 

Ieri, un nuovo messaggio inviato in chat ai sacerdoti e ai diaconi della diocesi. Con la “scusa” di inviare loro i documenti (LEGGI QUI) della Penitenzeria Apostolicacirca le Indulgenze Plenarie e il Sacramento della Riconciliazione. Non ha perso l'occasione per espimere paternità e responsabilità pastorale: “Mentre vi esorto a leggere con particolare attenzione quanto disposto – scrive mons. Seccia ai preti -, vi ringrazio per tutto ciò che ciascuno di voi sta facendo, nel silenzio della preghiera personale e in ascolto della Parola che, proprio in questo tempo di Quaresima, diventa docilità alla pedagogia di Dio che conduce il Suo Popolo verso la Terra Promessa”.

“L’aver chiesto di lasciare le chiese aperte - ha ribadito ancora una volta -, per quanto è possibile, diventa un segnale di speranza, nonostante l’assenza di celebrazioni e incontri particolari. Il rispetto del divieto di uscire di casa è un dovere sociale e morale per tutelare la propria salute e quella del prossimo”.

Poi le raccomandazioni pastorali, pur nel rispetto delle restrizioni d'obbligo: prima di tutto: “l’attenzione verso gli ammalati e gli anziani, non lasciamoli soli ma continuiamo a far sentire la nostra vicinanza e la nostra presenza! Ribadisco che il Sacramento della Riconciliazione può essere amministrato ma a debita distanza, pur assicurando la necessaria discrezione. Non ci si astenga mai dall’amministrare l’Unzione degli infermi e dal portare il Viatico ai moribondi purché siano presenti solo pochissimi parenti. Infine non dimentichiamo (a chi l’avesse dimenticata!) di tenere presente e di far conoscere ai fedeli anche la bellezza e l’importanza della “Comunione spirituale” (che peraltro Portalecce ogni giorno invita a recitare sia nella diretta della messa che subito dopo sulla PAGINA FB CLICCA QUI (ndr): ristoro e fonte di salvezza e di vita in questo tempo di astinenza e di digiuno.

Infine, “Un grazie particolare ai cappellani degli ospedali e delle case di cura: cercate sempre di non far mancare la vostra presenza, pur con le dovute cautele”.

“Miei cari fratelli - ha concluso benedicendo -, viviamo questi giorni come un 'tempo dello Spirito che ci conduce nel deserto' non per isolarci ed essere irreperibili, bensì per stare con le mani alzate ed invocare la misericordia di Dio sul nostro popolo e su tutta l’umanità”.

 

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