Un' unica medaglia, quella dell'amore che si dona, nella quale riconoscere due facce: il bisogno di esso e il rischio della sua non comprensione!
Cosi, l'arcivescovo Michele Seccia ha parlato durante la celebrazione della Messa in Coena Domini in diretta su Portalecce e su Telerama (CLICCA QUI), portale d'ingresso del Triduo Santo.
Velato, ma ugualmente sentito, l'accenno al cuore dell'uomo assetato di Dio e desideroso di pienezza e realizzazione.
Lungi dall'idealizzare il mistero eucaristico, mons.Seccia indica la meta che ognuno di noi è chiamato a scorgere in questa giorno che è memoria viva: lo stupore di un Dio che nel suo Unigenito si offre a noi per farci vivere quella sponsalitá che è possibilità di esistenza nuova.
Nel perseguire questa splendida "avventura" è prioritario, per ogni battezzato lasciarsi raggiungere dal tocco dall'amore divino e non permettere al nostro cuore di essere impermeabile fino al suo rifiuto.
Continueremmo, in tal modo, a camminare da inquieti cercatori mentre il Signore ci attenderá lì in quella sala al piano superiore per riprendere a lavare i nostri piedi stanchi e per nutrirci con il pane della vita.