In questi giorni di intensa calura, la Chiesa di Lecce inizia a guardare al nuovo anno pastorale che da settembre si aprirà ufficialmente.
Proprio in tale ottica, l'arcivescovo Seccia, dopo l’incontro con il clero svoltosi l’altro giorno a MERINE ha voluto inviare a tutti i parroci una lettera per fare il punto sulla situazione pandemica e fornire alcuni principi per la celebrazione dei sacramenti sospesi in tempo di lockdown.
Sottolinea Seccia: "è quanto mai necessario continuare ad osservare le norme vigenti tra le quali la costante igiene, il distanziamento e l'attenersi alla capienza massima delle aule liturgiche, dal momento che il virus non è sconfitto ma cammina tuttora tra noi".
Non manca nello scritto inviato ai presbiteri un incoraggiamento alla speranza, resa ancora più visibile dal segno delle chiese aperte anche e soprattutto in tempo di vacanza.
Un aspetto, tuttavia, desta particolare attenzione da parte del pastore della chiesa salentina e dei tanti laici a vario titolo coinvolti: la celebrazione dei sacramenti.
Scrive il vescovo: "dal mese di settembre, ogni parrocchia può predisporre la celebrazione delle prime comunioni e delle cresime in piccoli gruppi cercando di evitare al massimo il numero degli assembramenti".
Una menzione particolare, è data dal presule al sacramento della Confermazione.
Sottolinea nella lettera: "durante i giorni della pandemia moltissime cresime sono state rinviate e sarebbe mia intenzione partecipare a tutte con piacere; il gran numero di cresimandi, tuttavia, spinge ad una scelta oculata che mi vedrà, previo invio del parroco della data scelta presso la mia segreteria, avvalermi dell'aiuto di mons. Palmieri e del vicario generale, non lesinando, se ce ne fosse bisogno, di concedere facoltà agli stessi parroci".
In questa fase di contenimento e di lenta ripresa, la voce del pastore che detta le linee guida per il cammino che attende le comunità parrocchiali della Chiesa di Lecce è un ulteriore passo verso il ritorno alla desiderata normalità.