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Sono passati quasi 22 anni da quel 7 dicembre del 1998 quando l’arcivescovo di Lecce, Cosmo Francesco Ruppi nominò don Gigi Manca, direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose di Lecce.

 

 

Dopo la direzione di don Antonio Perrone che a sua volta era succeduto a don Marcello Semeraro (oggi cardinale di Santa Romana Chiesa), infatti, l’arcivescovo Ruppi, individuava in mons. Manca, già docente di Patristica, il nuovo di rettore dell’istituzione teologica diocesana.

Oggi, in seguito alla nomina del nuovo direttore dell’Istituto superiore, ora metropolitano - uno dei tanti traguardi raggiunti sotto la direzione di don Gigi - nella persona di don Tony Bergamo (CLICCA QUI ), un altro sacerdote e teologo della diocesi di Lecce, don Gigi rimane docente dell’Issrm di Lecce e ora avrà più tempo e risorse per continuare a svolgere il servizio di vicario generale della Chiesa di Lecce e primo collaboratore dell’arcivescovo Michele Seccia.

E all’indomani dell’insediamento del nuovo direttore, lo stesso metropolita ha voluto esprimere l’immensa gratitudine delle Chiese salentine: “sono lieto di scriverti questa lettera di ringraziamento per tutto l’egregio lavoro che hai svolto in qualità di Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano ‘Don Tonino Bello’. La costante crescita degli alunni, la qualità formativa offerta, l’inaugurazione della cattedra della Teologia della bellezza, il cambio di locali per l’ubicazione dell’Istituto, ora posto nell’ampio spazio del nuovo seminario, sono solo alcuni dei più importanti traguardi che hai conseguito con sforzo e zelo pastorale”.

“Mi rallegro molto - prosegue Seccia - anche per l’alto prestigio raggiunto dall’Istituto che ha assunto la tanto agognata dimensione metropolitana e lavora in sinergia con l’Università del Salento”.

“La nuova nomina di don Antonio Bergamo - scrive l’arcivescovo - certamente ti solleva da un impegno gravoso, portato avanti con grande capacità umana e sacerdotale, ma divenuto insostenibile dato il diuturno lavoro che presti in qualità di vicario generale. Realmente ti sono grato per le energie che hai profuso durante il tuo mandato e per la stima che godi sia presso l’intero corpo docente, sia presso gli alunni”.

“Certamente - conclude il pastore - non lasci l’Istituto che giustamente senti come una tua creatura. Inoltre, potrai dedicarti, come fatto finora, all’insegnamento a servizio degli alunni. Ciò ti permetterà di mantenerti in contatto con il nuovo direttore non mancando di dargli gli opportuni consigli e suggerimenti”.

 

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