Momento di vera riscoperta della fede comune: così possiamo definire la celebrazione ecumenica che abbiamo vissuto ieri sera presso la basilica di San Domenico Savio a Lecce.
Vi hanno preso parte l’arcivescovo, Michele Seccia, l’arcivescovo coadiutore, Angelo Raffaele Panzetta, i pastori pentecostali Tommaso Carpino e Apostle Ehis, i Papas ortodossi Giovanni Giannoccolo e Ovidio Grancea. Un sincero ringraziamento è doveroso rivolgere a don Pasquale D’Angelo, parroco della basilica di San Domenico Savio che ha accolto tutti con grande cordialità. L’organizzazione è stata curata dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.
Mons. Michele Seccia ha ricordato: ‹‹Oggi viviamo un momento di supplica per quella comunione per la quale Cristo ha voluto pregare. Teniamo sempre -ogni giorno- presente questa preghiera di Gesù, questo suo impegno, e mentre questa sera la viviamo in un modo più accentuato, dobbiamo viverla nella quotidianità, nella nostra vita spirituale. Signore donaci il tuo Spirito perché non dimentichiamo mai di pregare per la comunione!››.
È intervenuto anche Padre Ovidio Grancea, parroco della chiesa rumeno ortodossa di Lecce, il quale ha ribadito che ‹‹La fede nel salvatore Gesù Cristo è fondamento della vita cristiana. Il tema di questa Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani sottolinea l’importanza fondamentale della fede in Dio La chiesa insegna la divinità di Gesù nel Concilio di Nicea, del 325. Quest’anno celebriamo 1700 anni dal Concilio di Nicea: anniversario che offre l’opportunità di sottolineare legame vivo tra Dio e Gesù Cristo. Tutti siamo chiamati a testimoniare al meglio fede nel Salvatore, attraverso azioni che dicano quell’amore misericordioso che da lui scaturisce. Occorre fede fervente e preghiera costante per dare conforto a chi soffre ed è nella prova. Iniziamo questo anno chiedendo il dono unità facendo nostre le preghiere di Gesù, il quale, prima di iniziare cammino di sofferenza, ha pregato il Padre Celeste perché tutti fossero una cosa sola. Non rimaniamo indifferenti perché queste parole sono attuali e devono risvegliare la nostra coscienza.››
Ha concluso le riflessioni, dopo la proclamazione del Vangelo, il Pastore Tommaso Carpino, che guida una delle Chiese Pentecostali del territorio: ‹‹Questi sono i miracoli che avvengono nella storia della Chiesa, che anche oggi riusciamo ad incontrarci e a riconoscerci fratelli e sorelle, perché noi siamo veramente fratelli e sorelle in Cristo. Egli si rivela a noi via, verità e vita: ma noi crediamo veramente? Crediamo che siamo nati per il cielo e che vivremo con lui? Crediamo in questo luogo meraviglioso senza distinzioni confessionali?››
La ricchezza di quanto vissuto insieme ieri sera dovrà entusiasmarci ancora di più ad offrire il nostro contributo perché il desiderio di Gesù si compia e perché, ad iniziare dal coltivare le relazioni tra noi, rendiamo il nostro cuore sempre più accogliente ed ospitale.
Racconto per immagini di Arturo Caprioli